Il Diario di Anna Frank in CAA alla Biblioteca di San Giorgio di Piano
Lo splendido discorso che lo scorso giovedì 30 gennaio la senatrice Liliana Segre ha tenuto al Parlamento Europeo ha rinforzato tutti noi in direzione dell’impegno verso una cultura di pace e una società inclusiva.
Nel suo piccolo infatti il Progetto Calamaio era già entrato in azione, proprio il 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, felice di incontrare le ragazze e i ragazzi delle Scuole Medie di San Giorgio di Piano alla Biblioteca L.Arbizzani.
Attraverso l’esplorazione dell’edizione in CAA de Il Diario di Anna Frank, inbook realizzato dal Progetto Calamaio/Coop.Accaparlante e L’Arche Comunità l’Arcobaleno – Impresa Sociale – Bologna per la collana Parimenti, con i disegni delle Scuole Medie Saffi dell’istituto Comprensivo 11 di Bologna, abbiamo affrontato il tema dell’Olocausto dei Disabili, riflettuto sul valore della diversità e imparato a conoscere un nuovo strumento per leggere, scrivere e comunicare.
Protagonisti dell’incontro gli educatori Luca Cenci, Patrizia Passini e Tatiana Vitali, animatrice con disabilità che qui ci racconta per filo e per segno come è andata:
In occasione della Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio, siamo andati nella Biblioteca comunale di San Giorgio di Piano per realizzare due incontri con le classi prime delle Scuole Medie del paese.
Inizialmente ci siamo presentati ed abbiamo chiesto al gruppo cosa c’entriamo noi del Centro Documentazione Handicap con la Giornata della Memoria, chiedendo loro di associare una parola a questa giornata così importante.
Sono venute fuori parole centrate ed interessanti.
Alcuni di loro hanno capito subito l’importanza della nostra presenza. Nei campi di concentramento non c’erano infatti solo milioni di ebrei, ma anche zingari, omosessuali ed appunto disabili. Quindi tutti quelli considerati diversi.
Così abbiamo realizzato l’attività dell’uguali e diversi, dove giocando abbiamo dimostrato loro che non solo io Tatiana sono uguale e diversa da loro perché sono in carrozzina, ma tutte le persone sono sia uguali che diverse.
Più tardi abbiamo iniziato a raccontare loro come lavoriamo con il libro modificato e con la comunicazione aumentativa alternativa.
Ho raccontato il laboratorio “Librarsi” del martedì e abbiamo raccontato come è nata e partita l’idea di modificare “Il Diario di Anna Frank”, del lavoro con le scuole del nostro territorio e dei vari passaggi necessari per costruire un libro INbook (semplificazione, realizzazione immagini, scrittura in simboli, impaginazione).
Abbiamo spiegato come funziona il programma SymWriter e abbiamo fatto il gioco “Indovina la frase”, dove gli studenti dovevano indovinare il significato di una frase leggendo solo i simboli.
La giornata si è conclusa con la toccante lettura di alcune tra le più significative lettere del “Diario di Anna Frank”.
È stato davvero emozionante e commovente.
Entrambe le classi sono state molto attente e partecipative e vederli così emozionati durante la lettura del “Diario di Anna Frank” ci ha lasciato molto contenti.
Abbiamo anche riflettuto sul fatto che stavamo parlando di una loro coetanea, di una ragazzina di tredici anni che stava vivendo una situazione così drammatica.
E ci siamo detti che no, questa storia NON DEVE mai più ripetersi.
Tatiana Vitali

In Italia c’è un pane per ciascuna regione…Macché, per nostra fortuna ce ne sono molti di più, tutti diversi e, diciamocelo, tutti buonissimi!
Batbout -MAROCCO
Roast Paan – SRI LANKA 
Che cosa accomuna la disabilità a un’opera d’arte contemporanea? Come metterci in relazione con qualcosa o con qualcuno che non conosciamo e che ci appare incomprensibile? Che cosa pensiamo quando usiamo la parola “diversità?”.
È attraverso la curiosità, la voglia di conoscenza e di approfondimento che l’opera d’arte, così come ciò che è diverso, si svelano per il loro reale significato e diventano gradualmente comprensibili. Non suscitano più paura e dubbio ma diventano chiari e definiti; anzi, più ci si addentra al loro interno, più si trasformano in una fonte di ricchezza, consolazione, divertimento e consapevolezza.
In Lapponia, su un igloo in mezzo alla neve dove fa molto freddo, c’era un ragazzo di nome Ivo, che si era perduto e non sapeva dove andare. Così si chiese tra sé e sé, guardando il cielo e inginocchiandosi su una larga lastra di ghiaccio: “Signore che cosa devo fare?”.
Consegnarono un mucchio di pacchetti grandi e piccini alle famiglie, ma fecero anche molta fatica per viaggiare nelle case, sulle colline, sulle montagne e nelle campagne.
Ivo e la sua famiglia e tutti gli abitanti ringraziarono Babbo Natale per aver vissuto il più magico Natale della loro vita in Lapponia, poi tutti lo salutarono con canti e balli.
Come? Ce lo spiegano qui, con entusiasmo e precisione Lorenzo Baldini, il conduttore del percorso, e Sara Foschi, animatrice con disabilità:
Il lavoro di gruppo è stato fondamentale per scoprire che quello di cui abbiamo parlato poteva diventare realtà, osservando la crescita dei semi e delle piantine, il lavoro che stavamo facendo ha così catturato l’attenzione, e organizzandoci, aumentando in turni e aiutandoci reciprocamente nei vari lavori, abbiamo imparato a prenderci le nostre responsabilità nella cura delle piante.
Il risultato è sempre quello di un miglioramento non solo dal punto di vista qualitativo ma anche di esperienza, il che può portare a un certo grado di autonomia non solo motoria anche in termini di responsabilità e consapevolezza su ciò che mangiamo. Al centro resta il rafforzamento della libertà di scelta della persona, che si sviluppa a cominciare dall’imposizione commerciale per poi tornare a dire: ok, ho capito di cosa stiamo parlando, voglio almeno fermarmi per provare a pensarci e a dire sì o no su una o su un’altra possibilità di acquisto e su quello che mi piace o non mi piace”.
Il concetto di arte, si sa, ha varie sfaccettature e può essere applicato in molteplici campi: scrittura, pittura, scultura, fotografia, musica… Si potrebbe dire che nel mondo dell’arte due sono i protagonisti principali, chi fa arte e chi la interpreta, e ai loro occhi, la stessa opera può acquisire innumerevoli significati.
Così, dal dripping, che prevede di spargere sulla tela macchie di colore in maniera del tutto intuitiva e casuale, siamo arrivati al frottage, che consiste nello strofinare la matita su un foglio posto su una superficie non liscia.
Tutti i partecipanti a fine laboratorio hanno detto la loro e c’è anche chi ha messo sottolineato delle difficoltà di pari passo con il piacere della sperimentazione… È il caso di Tiziana, che ci racconta “Devo dire che ho trovato un po’ di difficoltà a capire quale era il materiale giusto da poter far risaltare e quanto dovevo pressare con la matita colorata, però mi è piaciuto sperimentarlo. È stata una difficoltà divertente e piacevole. Nello svolgere il lavoro mi ha aiutato Manu, e con l’aiuto di Manu è venuto un bel lavoro. […] Io ho scelto la pittura con gli Acquarelli. Ricordo che ero molto concentrata su di me e ho dipinto di getto quello che mi sentivo nel mio animo. I colori che ho scelto, sono stati il Blu scuro, Nero e Rosso e mi sono ispirata alla canzone “Monna Lisa” di Ivan Graziani, che secondo me rappresentava perfettamente i colori che avevo inserito nel mio quadro”.
L’estate è finita, l’autunno è in corso e così al Centro Documentazione Handicap si torna ad ospitare le classi di ogni ordine e grado con l’iniziativa 
Un Giorno al Cdh è una mattinata che la Cooperativa Accaparlante offre alle scuole di ogni ordine e grado da passare insieme agli educatori e agli animatori con disabilità nella sede del Centro Documentazione Handicap di Bologna. Giochi e laboratori si accompagnano a una visita guidata all’interno delle aree del Centro e alla scoperta della Biblioteca specializzata, del libro in simboli, tattile o senza parole e, naturalmente, della diversità.
Nel giorno dedicato allo sciopero globale per i cambiamenti climatici, anche noi del Progetto Calamaio/Centro Documentazione Handicap di Bologna abbiamo fatto sentire la nostra voce.
Come possiamo aiutare il nostro pianeta nella vita di tutti i giorni?
Amiche e amici, il Calamaio, come sapete, è ufficialmente tornato in azione.
Come vedete il Progetto Calamaio è già pronto a cominciare con la solita energia una nuova “stagione 2019/20”. Il grill di partenza, come direbbe il nostro Mario Fulgaro, è già fissato per il 10 settembre a Palazzo Re Enzo, dove, dalle ore 10 alle ore 17, si terrà un Open Day con tanto di banchetto promozionale per informare tutti sui progetti che saranno svolti nelle scuole.
Le prime 5 classi prenotate avranno l’occasione di passare gratuitamente Un giorno al Cdh! Una mattinata di giochi e laboratori, una visita guidata tra gli spazi del Centro Documentazione Handicap di Bologna alla scoperta della Biblioteca specializzata, del libro in simboli, tattile o senza parole.
Per ulteriori informazioni sul progetto, le formazioni e i singoli percorsi: