Action Painting! Al Calamaio artisti per quattro incontri
Il concetto di arte, si sa, ha varie sfaccettature e può essere applicato in molteplici campi: scrittura, pittura, scultura, fotografia, musica… Si potrebbe dire che nel mondo dell’arte due sono i protagonisti principali, chi fa arte e chi la interpreta, e ai loro occhi, la stessa opera può acquisire innumerevoli significati.
L’arte, inoltre, in tutte le sue declinazioni, può sempre farsi strada all’interno della nostra sfera emotiva e personale e ci fornisce tutto ciò che è necessario per esprimere noi stessi, anche in modi e forme non ancora inventate e sperimentate.
Anche noi del Progetto Calamaio, già nel vivo delle attività in programma quest’anno, abbiamo provato a creare dei pezzi d’arte del tutto originali, cimentandoci in un ciclo di quattro incontri proprio su questo tema.
Ogni incontro si è focalizzato su un periodo artistico e su una determinata tecnica utilizzata da alcuni dei più grandi pittori e disegnatori degli ultimi secoli, partendo dall’Impressionismo, passando attraverso l’Espressionismo, il Surrealismo, l’arte fumettistica, per arrivare, infine, ad approfondire anche lo stretto rapporto che può intercorrere tra musica e pittura.
Ad accompagnarci in questo viaggio nel colore le vite degli autori più noti delle correnti artistiche esplorate, biografie che hanno finito per ispirare ognuno dei partecipanti i quali potevano scegliere la tecnica che più li aveva colpiti e riprodurla a proprio modo.
Così, dal dripping, che prevede di spargere sulla tela macchie di colore in maniera del tutto intuitiva e casuale, siamo arrivati al frottage, che consiste nello strofinare la matita su un foglio posto su una superficie non liscia.
Ed ecco qui che l’arte si è trasformata in un atto comunicativo ed espressivo tutto nuovo, un linguaggio con codici propri capace di sostituirsi a quello comune.
È accaduto anche agli animatori con e senza disabilità del gruppo, che in questo spazio hanno trovato il modo di riconoscere i propri stati emotivi e vissuti interiori, in direzione dello sviluppo della consapevolezza del Sé.
Lo hanno fatto non solo sull’onda del proprio stato d’animo ma attraverso tecniche e strategie pratiche che hanno consentito loro di affrontare i propri limiti e di valorizzare le proprie capacità.
I nostri Andrea e Camilo, animatori con disabilità, hanno avuto un ruolo da protagonisti nella realizzazione di questo laboratorio. Da anni infatti disegnano e dipingono e sono sempre all’erta su tutto ciò che avviene nel mondo dell’arte.
Andrea, per cominciare, ha condotto il primo incontro incentrato sull’Impressionismo e ci ha raccontato di come lui fin da piccolo si sia avvicinato a tale corrente artistica, mostrandoci alcuni dei suoi dipinti, tra cui l’albero dell’immagine che trovate qui in evidenza.
“È stata una vera soddisfazione esporre alcuni dei miei dipinti ai colleghi del CDH, sono felice che siano serviti come modello per ispirarli”, ha dichiarato l’artista…
Camilo ha invece condotto il terzo incontro incentrato sui fumetti, aiutandoci a soffermarci in particolare su alcuni artisti-autori quali David B., Hugo Pratt e Zerocalcare e anche lui ci ha mostrato alcune delle sue ultime fatiche, raccontandoci le modalità in cui è riuscito a realizzarle.
Tutti i partecipanti a fine laboratorio hanno detto la loro e c’è anche chi ha messo sottolineato delle difficoltà di pari passo con il piacere della sperimentazione… È il caso di Tiziana, che ci racconta “Devo dire che ho trovato un po’ di difficoltà a capire quale era il materiale giusto da poter far risaltare e quanto dovevo pressare con la matita colorata, però mi è piaciuto sperimentarlo. È stata una difficoltà divertente e piacevole. Nello svolgere il lavoro mi ha aiutato Manu, e con l’aiuto di Manu è venuto un bel lavoro. […] Io ho scelto la pittura con gli Acquarelli. Ricordo che ero molto concentrata su di me e ho dipinto di getto quello che mi sentivo nel mio animo. I colori che ho scelto, sono stati il Blu scuro, Nero e Rosso e mi sono ispirata alla canzone “Monna Lisa” di Ivan Graziani, che secondo me rappresentava perfettamente i colori che avevo inserito nel mio quadro”.
Che ne dite, vi sono piaciuti i nostri schizzi?
Per i più curiosi: se la sete d’arte non è stata ancora placata vi invitiamo a non perdere la mostra di Chagall a Palazzo Albergati, visitabile fino all’1marzo 2020. Noi ci saremo!
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