Skip to main content

Mese: Luglio 2017

Sport e solidarietà vincono al Trocia Beach: nel dubbio esagera!

Si è chiusa sui campi di sabbia di Correggio (Reggio Emilia) del Circolo Tennis e nella Piscina Comunale l’edizione numero 15 del Trocia Beach, il torneo di beach volley dedicato a Marco “Trocia” Ferrari e che incarna i valori con cui Marco viveva e in cui credeva: gli amici, il divertimento, lo sport. Grazie al suo esempio di grande forza, nella vita e durante la malattia, il torneo ha ereditato il suo modo d’essere e ha conquistato con energia e trasparenza il pubblico non solo della pallavolo emiliana, tanto da contare oltre 300 iscritti in quest’ultima edizione e non mancano originalità e goliardia nel dare il nome alle squadre! Ve ne citiamo alcune: Kinder tette al latte, Le Missbronzo, I Pocnurmel, Sparapalle, Fecce Tricolori, GIin-Tonicy, Mai una gioia, Turbo-Lenti, Volley ma non posso, e tante altre.

Sulla sabbia si sono sfidati atleti di tutte le età e tutte le estrazioni (compresi alcuni rappresentanti della serie B) e di provenienza extra provinciale. La comunità che circonda il Trocia Beach ogni anno si allarga di amici e sponsor e quest’anno ha raggiunto più che mai la consapevolezza di aver costruito una realtà straordinaria fatta di persone ed emozioni vere il cui obiettivo comune è raccogliere fondi mettendo insieme sport, divertimento, gioco e solidarietà: dal 2003 ad oggi sono stati raccolti oltre 120 mila euro da donare in beneficenza. Il ricavato da sempre è stato devoluto all'associazione Siamo Con Te, che fornisce supporto ai malati oncologici e alle loro famiglie (e che fu vicina a Marco e alla sua famiglia durante la malattia). Con il passare degli anni parte del ricavato è stato destinato anche ad altre realtà come la Fondazione Dopo Di Noi che lavora con i ragazzi con disabilità e le loro famiglie per il raggiungimento di importanti spazi di autonomia, e come la nostra Cooperativa, che grazie a questo aiuto, da 7 anni può portare il Progetto Calamaio nelle scuole correggesi, incontrando centinaia di bambini e decine di insegnanti.

Durante l’evento di quest’anno la coop Accaparlante era presente fisicamente e rappresentata da Giovanna e Annalisa, che hanno potuto vivere direttamente il clima festoso che ogni anno si respira al Trocia Beach. È stata l’occasione di presentare in poche parole la nostra realtà lavorativa e in quale modo vengono utilizzati gli aiuti che riceviamo grazie ai ragazzi del Trocia. “… uno sballo, siamo state benissimo insieme a Tristano, il nostro collega e al gruppo dei ragazzi”. Così Annalisa descrive quella giornata.

Il festoso week end si è concluso con gli Amici di Trocia travestiti da buffi pirati che hanno portato in campo i bambini per un momento dedicato a loro con il tradizionale tiro alla fune sotto la rete. Insomma… tanti bei momenti accompagnati da gioia e lacrime di commozione, ma sempre nel cuore il motto del torneo “Nel dubbio esagera!” come diceva sempre Marco “Trocia” Ferrari.

Saluti da IT.A.CÀ!

Mario e Lucia intervistano Fabrizio
In occasione della nona edizione di I.TA.CÀ, il primo Festival  in Italia dedicato al Turismo Responsabile, il Progetto Calamaio ha incontrato Fabrizio Marta, viaggiatore con disabilità e autore del blog Rotellando su "Vanity Fair".

Ascoltare i suoi racconti è stata davvero un’iniezione di coraggio e di bellezza, un vero e proprio contagio che ci ha subito fatto venire voglia di preparare le valige!

Qui un ritratto di Fabrizio direttamente estratto dal nostro diario di bordo, a cura del poeta-animatore Mario Fulgaro:

Ipotizziamo che l’idea di viaggiare da soli o, per meglio dire, in compagnia solamente dei propri bagagli a mano, possa balenare periodicamente nella mente di ognuno; ipotizziamo sempre che questo “ognuno” sia un disabile in carrozzina e, giacché ci troviamo, ipotizziamo pure che questa voglia di evadere e sperimentarsi si spinga fino a toccare mete transnazionali, per raggiungere paesi oltreoceano.

Il viaggiatore inizia il suo racconto…

Una televenditrice sciorinerebbe a tal proposito un elenco schizofrenico di luoghi lontani e allettanti da raggiungere, così da propinare al nostro viaggiatore con disabilità un pacco regalo già bello e pronto, in pieno stile “No Alpitur”.

C’è qualcuno tuttavia che ha immaginato una possibilità diversa, pensando per esempio, di programmarsi un viaggio da sé e di personalizzarlo di volta in volta a seconda delle proprie esigenze, gusti, abilità, deficit e risorse.

Un’idea assai allettante per tutti ma spesso, lo sappiamo, irta di talmente tanti intoppi e di difficoltà da rendere il sogno della partenza estremamente lento e faticoso.

Un bell’esempio però ci arriva da Fabrizio Marta, giornalista e disabile in carrozzina, che vuoi per lavoro vuoi per vocazione, si è sempre sentito interpellato in prima persona su questi temi e, per questo motivo, altrettanto pronto a partire per qualsiasi tipo di “avventura itinerante”.

“Ci vuole tanta voglia di sperimentarsi e un po’ di coraggio!” è l’insegnamento che emerge direttamente e indirettamente dal semplice dialogo con Fabrizio, nato durante la partecipazione del Progetto Calamaio alla nona edizione di I.TA.C.À, il primo Festival del Turismo Responsabile in Italia, ormai divenuto un appuntamento fisso del nostro Maggio bolognese.

Il pubblico ascolta assorto…
Ad ascoltarlo viene spontaneo scavare nella propria coscienza per scoprire ogni volta quanto illusori siano tutti i timori e le perplessità sulle proprie capacità organizzative. L’autostima ne guadagna istantaneamente e così scopriamo che dalla Sicilia alle Alpi il territorio nazionale è sempre più mappato da “eccitanti” viaggi, si iniziano a scoprire le diverse usanze delle regioni italiane.

Osserviamo le immagini proposte, i video, le cartoline di viaggio.

Una volta esplorato il Belpaese l’ipotesi iniziale di un viaggio oltreconfine si concretizza sempre più e l’Italia da sola inizia a non bastare. Per contenere appieno tutto il desiderio di evasione, occorre spingersi oltre, mettendo alla prova tutte le proprie energie. Non c’è disabilità che impedisca a questo punto!

La prima scelta potrebbe benissimo cadere su un paese lontano, ma dalla cultura quanto più simile, se non identica, alla nostra. Gli Stati Uniti sembrerebbero fare al caso nostro. Il passaporto assume sempre più il valore di un badge, per schiudere ogni porta e dare pieno sfogo alla “viaggite”, così come Fabrizio chiama questa sua incontenibile “smania” di viaggio, di sperimentazione, di curiosità tesa a conoscere il mondo, paragonando il tutto ad una sorta di sindrome. Non se ne può che sorridere e, di quello sguardo, sentirsi complici.

Gli Stati Uniti iniziano a non apparire più insormontabili nella loro tendenza alla magnificenza e grandezza, anzi, visti da vicino, diventano più umani e non solo sovraumani, come vorrebbe una certa iconografia hollywoodiana.

In Danimarca con un passaggio inaspettato…

Suscettibile anche di qualche giudizio valutativo, New York, agli occhi del nostro visitatore, inizia sempre più ad apparire come una mela da sgranocchiare con cautela ed accortezza. Infatti, rispetto all’Europa, dove l’atteggiamento della gente verso i disabili è più di premurosa attenzione, a volte anche asfissiante, negli USA il comportamento delle persone è più di consueto distacco: “Gli statunitensi presuppongono che ognuno sappia provvedere a sé stesso, senza bisogno di aiuto da parte di qualcun’altro!” afferma Fabrizio con nonchalance.

Come nei vasi comunicanti, se da una parte la Grande Mela perde un po’ di austera grandezza, dall’altra parte crescono la sicurezza e l’autostima di chi è in viaggio, sprezzante di ogni eventuale infortunio.

Durante un viaggio, lo abbiamo già sperimentato insieme, si avverte quasi sempre l’urgenza di immortalare, con delle foto o, più ancora, con qualche filmato, i ritagli migliori della propria esperienza, da condividere in un secondo momento, una volta ritornati alla “casa base” in Italia, con amici e conoscenti. Così, anche Fabrizio ci spiega perché ha cominciato a filmare e a fotografare i luoghi o monumenti, i frangenti salienti dei suoi spazi vitali di libertà. Chi lo ascolta, percepisce tutto questo e, come una scintilla che si accende dentro l'anima, ne è compiaciuto […].

A ritmo di musica! Con Manuela, che legge un racconto di Antonio Pascale sulle note di Mercato Sonato
Se siete curiosi di sapere come sono proseguiti i racconti di viaggio di Fabrizio, vi esortiamo a non perdere "Mi metto in proprio" il prossimo numero della rivista Hp-Accaparlante (n.11, anno 2017), dedicato alle più innovative attività imprenditoriali avviate da persone con disabilità.

L'incontro è stato inserito nell'ambito di Handyamo si parte!, rassegna sul turismo accessibile presso la Velostazione Dynamo di Bologna. Qui la Coop.Accaparlante e il Centro Documentazione Handicap hanno preso parte anche alla rete di soggetti che desidera mettere a disposizione della Città Metropolitana pratiche, percorsi di formazione e servizi a favore di un pieno e libero accesso per tutti ai luoghi di interesse, di svago e di cultura. 

Per saperne di più qui una breve videointervista.

Un grazie speciale a Fabrizio e buone vacanze a tutti!

 

 

 

 

 

L’unione fa la forza!

Il 7 giugno scorso al CDH c’è stata una serata un po’ speciale: al tramonto, sulla grande terrazza di via Pirandello 24, abbiamo organizzato una grande festa, per dare il nostro contributo al progetto “Storie per tutti”. È stata anche un’occasione per stare in compagnia, incontrare ex-colleghi e amici, ascoltare musica dal vivo e conoscere persone nuove, incuriosite dalle nostre attività. Miccia dell’iniziativa è stato il crowfunding online lanciato a inizio maggio per raccogliere fondi destinati a sostenere la terza edizione delle letture accessibili per bambini. Ancora non conoscete “Storie per tutti”? È un progetto di letture ad alta voce per bambini dai 3 agli 8 anni, raccontate attraverso l’utilizzo di diversi strumenti e modalità: scrittura in simboli, LIS, narrazioni polisensoriali, sollecitazioni tattili, uditive e olfattive e tanto altro. 

Noi del Calamaio, che non sappiamo stare mai fermi, ci siamo chiesti: come possiamo contribuire e dare forza al progetto? Ed ecco che è nata l’idea della festa in terrazza. Stuzzichini, bevande fresche e intrattenimento dal vivo ci hanno aiutato a raccogliere un bel gruzzoletto, che ci ha permesso di fare la nostra “offerta”. Ma mai ci saremmo aspettati ciò che è successo dopo qualche settimana. Il 7 luglio, infatti, si sono chiuse ufficialmente le donazioni online e con grande orgoglio siamo riusciti a raccogliere 10.200 euro, raggiungendo l’obiettivo del 255% rispetto alla soglia preventivata. Sono stati ben 370 i sostenitori che hanno creduto nel progetto.

Grazie a questo contributo quest’anno “Storie per tutti” raggiungerà anche i reparti di pediatria degli ospedali bolognesi e le biblioteche dell’appennino, per offrire a tutti i bambini un’esperienza indimenticabile. Noi “raccontastorie” crediamo che l’accesso alla cultura e all’arte in tutte le sue forme sia un diritto intoccabile e che esse debbano essere pensate prendendo in considerazione le diverse abilità. Vogliamo offrire ai bambini un’occasione inclusiva, rendendo lo spazio/tempo del racconto un momento piacevole e fruibile da tutti, anche da chi non accede al libro e alla lettura in modo convenzionale.

Anche questa volta siamo riusciti a contagiare tante persone con le nostre speciali macchie di colore, come solo noi sappiamo fare. Grazie davvero a tutti!

Inseguendo un goal!

Erba sintetica, tribune, spogliatoi, stipendi da migliaia di euro. Di che cosa stiamo parlando? Calcio, direte voi. Ora dimenticatevi di tutto questo e preparatevi a conoscere una manifestazione un po’ particolare, i Mondiali Antirazzisti. L’evento, che quest’anno festeggia il suo ventunesimo compleanno, è ormai un appuntamento fisso dell’estate emiliana. La prima settimana di luglio siamo tutti chiamati a scendere in campo per questo grande torneo inclusivo, che coinvolge grandi e piccini, uomini e donne, italiani e stranieri, disabili e normodotati. Tra una partita e l’altra si parlerà di cultura, uguaglianza e rispetto dei diritti, ma ci saranno anche tanta musica, concerti e spettacoli.Anche noi del CDH parteciperemo all’evento organizzato dal 5 al 9 luglio a Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia, nel modenese. Per combattere il razzismo, il sessismo e, in generale, ogni tipo di discriminazione. E chi più ne ha più ne metta! L’idea nasce nel 1997 da Progetto Ultrà – UISP Emilia Romagna, con lo scopo di coinvolgere e contaminare realtà etichettate come contraddittorie. Nel corso degli anni i Mondiali si sono trasformati in un vero e proprio festival multiculturale, un’esperienza concreta di lotta alla discriminazione.

«Cosa pensate quando vedete una persona con disabilità? “Poverino, non può fare niente”. Vi sbagliate! Io sono riuscito a partecipare al torneo antirazzista e, per una volta, la musica è fortemente cambiata!» Così Mattias Fregni, animatore con disabilità del Progetto Calamaio, inizia a raccontare la sua esperienza. «Grazie al divertimento e alle regole universali del gioco, si è creata una dimensione parallela, priva di quegli ostacoli che di solito separano i popoli. Abbiamo corso, sudato ed esultato tutti assieme. Il mio ruolo è sempre stato quello del portiere. Posso controllare la situazione standomene buono e tranquillo ma all’occorrenza divento l’attore di punta, l’autentico salvatore della partita. Ecco perché amo il calcio. Quando vuole, è il gioco più inclusivo di tutti». La testimonianza del nostro collega Mattias riassume alla perfezione lo spirito di tutto il nostro gruppo di lavoro e, in questo caso specifico, anche sportivo.

Ecco i momenti in cui saremo coinvolti in prima “squadra”:

Giovedì 6 Luglio
15:30  Presentazione squadra/associazione
18:30  Cdh – Mukamurukoma

Venerdì 7 Luglio
12:30 Cdh – Dortmunder Union (GER)
15:30 Cdh – Recreativo Rosta Nuova
18:30 Cdh – Il Grinta

Sabato 8 Luglio
12:30 Cdh – Sportif Lezbon (TUR)

In attesa di ritrovarci tutti al Parco di Bosco Albergati, vi lasciamo con l’in bocca al lupo di Mattias: «il razzismo è quadrato, ragiona su schemi rigidi, ma il pallone è rotondo e smussa ogni spigolo. Buon calcio d’inizio a tutti!»