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Mese: Marzo 2022

Scelgo, dunque sono

Lo scorso 14 febbraio 2022 (sì, proprio il giorno di San Valentino!), gli educatori e gli animatori con disabilità del Progetto Calamaio sono stati coinvolti in un percorso di formazione interna molto atteso…

Ancora una volta ci siamo ritrovati in cerchio, in un piccolo gruppo, a parlare di affettività e sessualità, un aspetto della vita e un nodo, si sa, spesso cruciale per tutti, troppe volte taciuto, rimosso o edulcorato, soprattutto nella relazione con la disabilità.

Sentirsi liberi di parlare di piacere e desiderio schiettamente d’altronde non è facile per nessuno, ognuno di noi ha il proprio, personalissimo, modo di guardare al tema ed è condizionato dal vissuto, da limiti esterni, culturali, familiari, fisici e interni.

Eppure, ogni tanto, osare si può e lasciarsi andare è possibile, come ci ha dimostrato la consulente sessuologa ed educatrice sessuale Valeria Fischetti, quando il contesto è quello giusto: sereno, ironico, protetto e rispettoso delle esigenze e dell’identità di ciascuno.

Così il gruppo, ormai giunto al quarto incontro, ha iniziato lentamente a interrogarsi su di sé, le parole, il proprio corpo, tutto ciò che ruota attorno alla sfera della sessualità e dell’affettività e soprattutto su come affrontare le cose in ambito relazionale, come esplicitare la propria volontà e i propri bisogni a chi ci circonda.

“Come faccio a dire che non voglio fare qualcosa con una persona?”, “Cosa faccio se l’altra persona non mi ama?”, “Come faccio a chiedere di stare un po’ da sola a mia madre?”, queste alcune delle domande che hanno intavolato la discussione.

A quest’ultima domanda Francesca Aggio, animatrice con disabilità, risponde: “secondo me si potrebbe chiedere di essere lasciata sola per poco tempo, per poi chiederne sempre di più, così da abituare sia i genitori che se stessi”.

Dopo aver riflettuto sul concetto di “piacere”, per molti legato al benessere corporeo nella quotidianità o alla relazione con l’altro (un massaggio, essere accarezzati sui capelli, cucinare, degustare, toccarsi, percepire, abbracciare, guardare delle foto, aver cura di qualcuno), il gruppo ha sperimentato un momento di rilassamento e di ascolto, a partire da un’attività corporea, diretta da Valeria.

Bendati, tutti i partecipanti sono stati massaggiati attraverso degli oggetti apparentemente semplici e ordinari come un grattino di legno, una piuma, degli spazzolini, un massaggiatore professionale, un pennello da barba e delle arance.

La musica ha accompagnato il contatto con gli oggetti indirizzati delicatamente verso zone sensibili, come l’inizio del senso, del fondo schiena, il collo e le mani, per accendere l’attenzione verso qualcosa di mai veramente preso in considerazione.

Molte persone, all’interno del gruppo, hanno ammesso di non sapere che cosa sia esattamente il piacere fisico, non avendolo mai sperimentato, o, ancora prima, a non sapere che cosa piace o che cosa no.

La consapevolezza è estremamente importante, perché è ciò che ci fa crescere, e, nella sfera sessuale, è ciò che precede scelta e consenso.

Essere dipendenti dalle scelte che i genitori fanno a nome del loro bene è ancora una delle costrizioni più sentite dalle persone con disabilità, perché limita il loro diritto di scegliere e di conoscere.

Altre volte, però, questi limiti diventano nostro malgrado comodi cuscini su cui adagiarsi, dimenticandosi di ascoltare ciò che si vuole veramente per la paura di soffrire e di non riuscire ad affrontare le nostre difficoltà.

Iniziamo così un viaggio alla scoperta di noi stessi e sappiamo che non sarà un cammino facile ma insieme e grazie all’aiuto di Valeria, siamo certi che da qualche parte approderemo, liberi di essere, liberi di scegliere, anche a poco a poco.

Nella scuola di Vsesvit

Ucraina e CDH. “La Luna di Kiev”, la poesia di Rodari tradotta in simboli che abbiamo condiviso con voi la scorsa settimana su Fb, è solo la punta di un iceberg dello stretto rapporto che in questi anni ci ha legato al paese al centro di uno dei conflitti più dolorosi della storia recente.

Grazie al lavoro del Professor Dimitris Argiropoulos dell’Università di Parma, tante infatti sono state le occasioni di scambio di buone pratiche che ci hanno messo a confronto con docenti universitari, educatori e operatori da lì giunti in Italia per acquisire nuove competenze sul lavoro con le persone con disabilità e la didattica inclusiva.

Ma c’è di più, in Ucraina, nel 2017, ci siamo anche andati.

Sandra Negri, coordinatrice del Progetto Calamaio, ricorda con grandissimo affetto l’accoglienza ricevuta presso la Scuola Vsesvit e l’Università Ivan Franko di Zhytomir.

Allora il paese era alle prese con una nuova legge sull’inclusione scolastica, una legge voluta e attesa che stava finalmente permettendo ai bambini con disabilità di accedere alla scuola pubblica.

Il Professor Dimitris e l’Associazione Iscos Emilia- Romagna Onlus ci hanno dato la possibilità di dedicare agli insegnanti presenti un ciclo seminariale sul tema, nell’ambito del progetto “Strutturare l’inclusione scolastica e socio-sanitaria della disabilità nella Regione di Zhytomir”.

Insieme a noi c’era anche Mario Paolini

Parlare di avanguardie educative sembra ora un’utopia un po’ naif eppure era l’altro ieri.

In questo conflitto così duro e per tutti destabilizzante ci chiediamo se è davvero possibile arrestare con la forza una crescita in atto, un’evoluzione, un cambiamento culturale che ha già attecchito.

Crediamo di no. La violenza può congelare, può rallentare, piegare emotivamente e moralmente ma non potrà mai uccidere il desiderio di un’alternativa di libertà che è già reale, perché questa sarà difesa, urlata e tramandata, nonostante le macerie e gli atti di distruzione a cui stiamo assistendo.

Amiche e amici, insegnanti, bambine e bambini, educatori, persone con disabilità, cittadini ucraini, siamo con voi.

Associazione Centro Documentazione Handicap e Coop. Accaparlante