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Mese: Luglio 2018

Un tuffo nel colore!

Giochi, animazioni e incontri con bambini e ragazzi di tutte le età, formazioni per adulti e in Università, laboratori interni per e con persone con disabilità a tu per tu con i propri limiti e risorse, ma anche arte, teatro, cinema, musica… Fare Servizio Civile al Cdh è insomma un’esperienza a tutto tondo, dove ognuno può mettere in campo non solo le proprie braccia ma anche le proprie idee e creatività. Partire dai gusti, le attitudini e le passioni di ciascuno è infatti la cifra con cui il Calamaio sceglie da sempre di coinvolgere i nuovi arrivati, per consentire a tutti di sperimentarsi in prima persona nell’incontro con la disabilità come riconoscere nel proprio lavoro parti importanti del proprio vissuto e esperienze.

La nostra Roberta Simonetti, volontaria del Servizio Civile Nazionale 2017/18, non ci ha pensato due volte.

Artista tuttofare, laureata all’Accademia di Belle Arti e instancabile fucina di idee, ci ha proposto un laboratorio a puntate sul tema del colore, stuzzicandoci con una bella domanda: “Tutto intorno a noi è colore, ma cosa sappiamo del colore? Che cosa significano per esempio le parole rosso, blu, nero e bianco?”.

Così Roberta ci ha accompagnati in un viaggio alla scoperta dei significati dei colori tra scienza, materia, storia e psicologia. Un percorso graditissimo dagli animatori con disabilità del Calamaio che nel colore non vedevano l’ora di metterci le mani!

 

Qui il racconto della conduttrice, che ci regala anche qualche suggerimento per provare a replicarlo con chi volete in quattro comodissimi step!

“Un giovedì al mese, per tutta la durata del Servizio Civile 2017-2018 Progetto per una cultura dell’inclusione, ho avuto la possibilità di gestire ed organizzare in autonomia un laboratorio.

Il mio progetto, frutto dei miei studi universitari, ha approfondito in modo teorico e pratico l’universo cromatico.
L’ interesse verso questo argomento nasce dal fatto che, molto spesso, non pensiamo al colore come qualcosa di fondamentale ma piuttosto come un involucro una superficie. In realtà, il colore è una costante imprescindibile della realtà in cui viviamo: tutto attorno a noi ha un colore.

Per comprendere e scoprire al meglio il mondo dei colori ho strutturato il laboratorio in 4 step, dettati e distinti proprio per affrontare la tematica in diversi ambiti. Eccoli qui:

STEP N. 1. L’AMBITO SCIENTIFICO del colore

Abbiamo scoperto cos’è il fenomeno del colore e perché lo vediamo. Questa parte molto complessa, per via delle leggi fisiche e chimiche che si instaurano tra il processo occhio-colore-visione, è stata accompagnata da un esperimento pratico in cui abbiamo notato come la luce sia un elemento fondamentale per la visione.

STEP N.2 L’AMBITO MATERIALE del colore

Gli animatori con disabilità hanno toccato con mano la materia colore; con tempre e pennelli ci siamo avvicinati a questa sostanza, capendo come si crea e da cosa è composta.  L’attività pratica è stata colorare il cerchio cromatico o cerchio di Itten, in cui abbiamo distinto colori primari e secondari, successivamente caldi e freddi.

STEP N.3 L’AMBITO STORICO del colore

Attraverso la linea del tempo abbiamo fatto un excursus storico recuperando lo sviluppo e i cambiamenti nell’uso delle tinte nelle diverse culture e nei diversi secoli. I secoli da me scelti sono stati, Presitoria (30000 a.C.), Civiltà Egizia (4500 a.C.), Civiltà Romana (753 ac-472 d.C.), Periodo Medioevale (X-XV sec d.C.). È stato messo in evidenza come venivano utilizzati materiali e tecniche sia a livello teorico sia a livello pratico, adattandoci a dipingere come facevano ai tempi, perciò anche con le mani o con le terre naturali.

STEP n.4 AMBITO EMOZIONALE e PSICOLOGICO del colore.

Qui abbiamo dato voce a quel “qualcosa” di non razionale, abbiamo provato a sentire cosa provoca il colore nel nostro animo. Molti studi condotti nei primi decenni del secolo scorso da psicanalisti e psichiatri come C.G. Jung affermano che Il colore stimola il nostro essere interiore, essenzialmente connesso agli stati d’ animo e alla parte più inconscia e intima della psiche. Proprio da questi studi nascono discipline come la cromoterapia, attività che ci insegna a riconoscere i linguaggi non verbali e ad utilizzarli in modo inusuale per far dialogare i contenuti inconsci del nostro essere con la realtà circostante.

 In questo step ad ogni partecipante è stato chiesto quale colore preferiscono, cosa provano guardandolo e cosa attribuiscono ad esso: oggetti, prodotti, emozioni, ricordi ecc.…

Gli operatori hanno sollecitato il dialogo intimo e personale con ogni singola persona al fine di risvegliare nella memoria momenti e sensazioni. 

Successivamente i partecipanti sono stati invitati a materializzare, ovvero rendere opere concrete le esperienze narrate oralmente. Attraverso tecniche artistiche miste, pittura, collage, testi e soprattutto attraverso il colore abbiamo ridato vita a un ricordo perduto o tralasciato.

Ogni persona si è messa in gioco raccontando un po’ del proprio “Se” attraverso uno stimolo inusuale come il colore. Il colore per concludere è uno specchio spontaneo della nostra personalità: tutti i giorni nelle azioni più comuni o quotidiane, dalla scelta dei nostri vestiti alle pareti della nostra casa, nel godere di un tramonto o delle meraviglie di un paesaggio, possiamo comprendere come esso partecipi della nostra felicità.

 Ogni animatore disabile per raccogliere e conservare i lavori fatti in questi sei mesi è stato dotato del ‘Libro dei colori’, un libro manualmente rilegato realizzato appositamente per documentare, testimoniare e ricordare l’esperienza fatta insieme”.

Roberta Simonetti

Che ne dite, guarderete allo stesso modo un bel tramonto estivo?

Detto ciò non ci resta che augurarvi buone vacanze e ringraziarvi per averci seguiti fino a qui. Ci vediamo a settembre con tante, tantissime novità. Fermi, lo sapete, non ci riusciamo proprio a stare…

Un abbraccio e a presto Calamai!

MONDIALI ANTIRAZZISTI 2018 – Dove tutte le differenze fanno rete !

I Mondiali Antirazzisti sono una forma concreta di lotta alle discriminazioni attraverso tutti gli sport, con il calcio al centro, e come facciamo da 6 anni partecipiamo attivamente con la squadra di calcio del Centro Documentazione Handicap, che negli anni ha visto scendere in campo uomini, donne, bambini con ogni tipo di abilità. Anche quest’anno dal 5 al 9 luglio abbiamo fatto sentire la nostra presenza, sfoggiando la nuova maglia personalizzata. Qui sotto i racconti degli animatori Andrea e Lorella, che hanno partecipato alla manifestazione.

Andrea:

“Venerdì 6 luglio 2018, siamo andati a Bosco Albergati in occasione dei mondiali antirazzisti, evento che tramite lo sport cerca di ridurre le discriminazioni e noi, come ogni anno, abbiamo partecipato a nome CDH. Esperienza, dal mio punto di vista, molto bella perché momento di incontro tra realtà diverse, unite dallo sport, e per il semplice fatto di essere una buona occasione per fare un po’ di ballotta con colleghi, amici, e molta altra gente.”

Lorella:

“Questo evento includeva varie squadre multiculturali di nazionalità diverse, noi come CDH abbiamo partecipato con entusiasmo, perché siamo un centro che vuole fare integrazione, con tutte le altre culture svantaggiate come la nostra sulla disabilità. Io sono stata molto contenta di partecipare, quando partecipiamo a queste  grosse manifestazioni importanti, non mi tiro mai indietro molto orgogliosa come sono io.”