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Una Storia di Natale

| Progetto Calamaio |
Una Storia di Natale

Oh! Che gioia! Cosa c’è di più bello di una fiaba da leggere sotto l’albero?

Se poi a scriverla ci ha pensato uno come Ermanno Morico, il divertimento è assicurato!

Ermanno, animatore con disabilità del Progetto Calamaio e scrittore, è infatti autore di uno spassosissimo libro di fiabe per bambini dal titolo “Il gErmanno Reale e altre storie”, edito da Accaparlante e illustrato da Stefania Baiesi.

Da questa raccolta il nostro avventuriero, così come lui ama definirsi, estrae una Storia di Natale ironica, dolce e travolgente che vi porterà direttamente in Lapponia, per incontrare chi lo avete già capito…

Tanti auguri e buon 2020 a tutt*!

In Lapponia, su un igloo in mezzo alla neve dove fa molto freddo, c’era un ragazzo di nome Ivo, che si era perduto e non sapeva dove andare. Così si chiese tra sé e sé,   guardando il cielo e inginocchiandosi su una larga lastra di ghiaccio: “Signore che cosa devo fare?”.

In quel momento passarono quattro renne con a bordo di una slitta un signore, con una lunga barba bianca e un mucchio di pacchetti regali da portare ai bambini, custoditi in un grande sacco di iuta. Era Babbo Natale in persona, che vedendo il ragazzo inchiodò la slitta e chiese: “che ci fai tu qui?”, lui rispose “sono solo e non so dove andare! Mi son perso!”. Babbo Natale non esitò a dirgli: “Salta su…mi potresti dare una mano con i regali di Natale, sai in due è meglio che one!”.

Il ragazzo saltò sulla slitta e..Hop! Dopo alcuni versi di Babbo Natale per incoraggiare le renne a prendere il volo, le renne iniziarono a scalpitare e a braitare come fossero tanti piccoli ruttini e così presero il volo.

Ivo era emozionato e dall’alto gli mancava il fiato, gli sembrava di toccare le stelle con un dito.

Non poteva credere di essere proprio sulla slitta del famoso Babbo Natale in persona, che tutti i bambini aspettano la notte di Natale. Ivo accompagnò in questo lungo viaggio Babbo Natale per consegnare i regali in giro per tutto il mondo, a chi ne ha più bisogno, in terra, sui grattacieli di New York, nel deserto, nelle montagne, sulle coste marine, nei paesi caldi, nei paesi freddi, un po’ di qua e un po’ di là… dappertutto, senza tralasciare nessun bambino.

Consegnarono un mucchio di pacchetti grandi e piccini alle famiglie, ma fecero anche molta fatica per viaggiare nelle case, sulle colline, sulle montagne e nelle campagne.

Quando finirono di consegnare fino all’ultimo pacchetto era ormai quasi mattina. Babbo Natale allora consegnò un regalo anche a Ivo, era un albero piccolino dentro a un vaso e gli disse: “questo albero è per te, mi raccomando abbine cura, innaffialo due volte alla settimana e vedrai che ogni anno il giorno di Natale fiorirà, così ti ricorderai di me”. Babbo Natale lo riaccompagnò a casa e Ivo, contento come una Pasqua, tornò subito a sistemare l’alberello sul balcone di casa sua.

 

La mattina di Natale si svegliò e andò subito fuori sul balcone per vedere se all’alberello era accaduto qualcosa… “Oh che meraviglia!!!” esclamò. L’alberello era già fiorito, fiori bianchi, rossi, blu, gialli, viola, sembrava un vero albero di Natale.

In Lapponia dalle sue parti è difficile vedere un alberello fiorito, ma Babbo Natale è magico e lui può tutto.

La gente del villaggio, incuriosita e saputo dell’alberello magico pieno di fiori, accorse da ogni parte del villaggio per vedere questa meraviglia.: “Bòn Nadèl!…Bòn Nadèl!” gridavano tutti in coro, ma proprio in quel momento si sentì in lontananza un forte starnuto : “Ehhh Tciùùù…Ehhh Tciùùù!!!”, tremava tutto il palazzo. Ivo e tutti gli abitanti del villaggio si voltarono e videro che era tornato di nuovo Babbo Natale, un po’ raffreddato e infreddolito, con le sue quattro renne.

In quel momento tutti i fiori dell’alberello si staccarono, spargendosi tutto intorno, tanto da mescolarsi fra loro, nascevano così nuovi fiori: besc, schiaffòn, caress, dùbàll…e chi più ne ha, più ne metta. Persino Babbo Natale si stupì di quell’atmosfera magica: “Ehhh Tciùùù…Eh Tciùùù!!!” con un altro starnuto il polline si sparse per tutta la Lapponia, trasformando il paesaggio innevato in un paesaggio colorato e profumato di primavera. L’ultimo fiocco di neve caduto dal cielo, mimetizzandosi con il polline, si appoggiò sul naso di Babbo Natale e, come di incanto, il raffreddore passò.

Ivo e la sua famiglia e tutti gli abitanti ringraziarono Babbo Natale per aver vissuto il più magico Natale della loro vita in Lapponia, poi tutti lo salutarono con canti e balli.

Babbo Natale poté così riprendere il suo viaggio per le sue meritate vacanze alle “Seychelles”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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