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Autore: Progetto Calamaio

Volo con te – Accaparlante e Panta Rei x Bet She Can

Volo con te è un libro-progetto che apre un dialogo tra generazioni e stimola la crescita personale e relazionale di tutti, promuovendo la consapevolezza e la libertà di scelta, temi cari a BET SHE CAN.

BET SHE CAN è un progetto che si rivolge in particolare alle bambine e alle ragazze nella fase della preadolescenza – tra gli 8 e i 12 anni – con l’obiettivo di accompagnarle nel loro percorso di crescita attraverso strumenti di supporto allo sviluppo della consapevolezza di ciò che sono (talenti e potenzialità) e di ciò che vogliono essere, fino alla libertà nelle loro scelte e azioni.

La storia, coinvolgente ed emozionante, pensata da Sabina Colloredo e accompagnata dalle sgargianti illustrazioni di Marco Brancato, racconta di due amiche che partono per un viaggio alla ricerca di Diego e che in realtà, attraverso questa ricerca, entrano in contatto con la profondità di se stesse. Lungo il cammino troveranno sorprese e ostacoli che si riveleranno fattori determinanti per il loro percorso di crescita.

Volo con te, nato anche dalle riflessioni e dall’ascolto dei vissuti dei  due focus group che hanno coinvolto genitori e bambini, è stato prodotto in collaborazione con la casa editrice Carthusia Edizioni.

Per questo progetto abbiamo collaborato insieme a Panta Rei, cooperativa che gestisce in convenzione con l’istituzione scuole e nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia quattro servizi educativi in città e il Servizio di Supporto alle Attività Pomeridiane (SAP) nei nidi a gestione diretta comunale. L’esperienza maturata in questi anni da Panta Rei, nasce da un’incubazione d’impresa quadriennale da parti di Reggio Children che negli anni di start up ha seguito insieme al Comune di Reggio Emilia la Formazione pedagogica e gestionale delle socie fondatrici.

il 7 e il 14 ottobre abbiamo incontrato due classi di quarta e quinta elementare del distretto del Pilastro, accogliendoli nella sala centrale del Centro Documentazione Handicap in via Pirandello 24.

Dopo la lettura del libro abbiamo cominciato a parlare di pregiudizi e stereotipi, delle etichette con cui di solito definiamo e categorizziamo le altre persone, spesso anche senza accorgercene. I bambini e le bambine delle classi che abbiamo incontrato ci hanno stupito riportando esperienze personali, andando a toccare nel vivo l’argomento, dimostrando come sia un tema che ci colpisce sin dalla tenera età e di quanto sia importante affrontarlo.

L’incontro si è concluso con la costruzione di un areoplanino di carta in cui bisognava scrivere sopra il proprio sogno cercando di svincolarsi dai limiti dettati dalla società in cui viviamo, per poi fargli prendere il volo… nella speranza che questa metafora si trasformi in realtà.

“Ma sapete da dove nascono gli stereotipi? Dalla paura, la paura del diverso e dell’ignoto che creano un’insieme di emozioni negative che si innescano quando ci si trova davanti a persone con caratteristiche differenti rispetto alle proprie, come il colore della pelle, il credo religioso o l’orientamento sessuale.”

Tiziana Ronchetti, animatrice del Gruppo Calamaio

Una pila di Gazebo

Per l’evento “Estate al pilastro: Una pila di gazebo”, il Centro Documentazione Handicap/Cooperativa Accaparlante ha deciso di rendere più divertente la nostra estate insieme ad altre associazioni del territorio: l’associazione sportiva di rugby I Cinghiali, il circolo La Fattoria, l’associazione Senza il Banco e il gruppo aggregativo Bada bene.
Così il Progetto Calamaio per luglio e agosto si sposta in Piazza Lipparini, vicino alla nostra seconda sede La Pila in via D’Annunzio 19/A, per proporre a bambine e bambini animazioni, giochi accessibili, storie per tutti e cacce al tesoro. Per incuriosirvi su quello che facciamo insieme, Tatiana Vitali, Lorella Picconi e Francesca Aggio raccontano di seguito alcune attività proposte negli ultimi incontri.

Noi educatori e animatori, insieme alle ragazze e ai ragazzi del Servizio Civile, abbiamo condotto le “Olimpiadi delle difficoltà” proponendo alcune attività piene di energia e positività ai bambini della fattoria didattica.

Una volta arrivati abbiamo montato la tenda col tavolo, aspettando che arrivassero i bambini con i loro educatori del Campo Solare. Come prima attività ci siamo presentati passandoci la ruota di una carrozzina e dicendo il nostro nome e piatto preferito, questo per far capire che la carrozzina può diventare un gioco e non solo un oggetto che può far paura. Inoltre, con questa presentazione abbiamo iniziato a conoscerci e a divertirci insieme.

Abbiamo proseguito facendo un gioco di movimento “Tutti quelli che…” nel quale gli animatori dicevano una frase che potesse accomunare alcuni dei partecipanti e così da formare gruppi sempre diversi. Dovevamo correre all’interno del cerchio e toccare la ruota. I ragazzi e le ragazze mentre partecipavano al gioco erano molto carichi!

Noi del Gruppo Calamaio siamo molto creativi, per questo abbiamo proposto un esercizio molto fantasioso e divertente. Abbiamo chiesto di disegnare, ma sperimentando tecniche nuove e utilizzando diverse parti del corpo: le dita della mano, le dita dei piedi, il gomito. Siamo ritornati tutti un po’ bambini.

Un altro gioco proposto è stato il “Bip Bop”. Le ragazze e i ragazzi dovevano dividersi in due squadre, una era quella del Bip e l’altra quella del Bop, e capire alcune frasi pronunciate da un animatore con difficoltà di linguaggio. Quest’attività vuole far capire che anche le difficoltà dell’animatore con disabilità possono trasformarsi in un gioco, ma soprattutto vuole mettere in evidenza l’importanza dell’ascolto. Inoltre, spesso i bambini si trovavano a dover chiedere all’animatore con disabilità di ripetere più volte la stessa frase e, infine, dovevano toccare il suo ginocchio per sconfiggere, quindi, il timore del contatto fisico. In questo gioco c’è stata anche una bellissima competizione perché tutti volevano vincere!

Il gioco finale è stato lo “Smonta e rimonta”: le bambine e i bambini dovevano dividersi in due squadre, una doveva smontare e l’altra doveva rimontare la carrozzina. Una volta aver rimontato e aver preso confidenza con questo ausilio, abbiamo invitato il gruppo a fare il collaudo come se fosse una macchina. Tra percorsi e gincane, ognuna ed ognuno di loro ha sconfitto la paura della carrozzina che anche in questo caso è diventata un gioco divertente e non un oggetto così strano.

In un’altra giornata, noi animatori ed educatori abbiamo pensato di far conoscere ai bambini la storia tratta dal libro “Re 33 e i suoi 33 bottoni d’oro” di Claudio Imprudente, mettendola in scena con costumi e canzoni. Siamo riusciti a mantenere alta l’attenzione dei bambini e questo ci rende molto orgogliosi. Sapere di incuriosire i bambini quando rispondiamo alle loro domande o quando parliamo della nostra disabilità in modo semplice e comprensibile, ci rende molto fieri del nostro ruolo di animatori e animatrici.

Sperando che questo racconto vi sia piaciuto, vi aspettiamo tutte e tutti ai prossimi incontri che potete trovare nel calendario al link seguente:

http://www.accaparlante.it/wp-content/uploads/2021/06/PHOTO-2021-06-28-12-14-58.jpg

Gita al MAST

Il gruppo Calamaio ha pensato di organizzare diverse uscite sul territorio di Bologna nel mese di luglio. Una fra queste, è stata la visita alla Fondazione MAST che ospita la prima mostra antologica dell’artista Richard Mosse, curata da Urs Stahel.
Ecco la testimonianza di Tatiana Vitali, una delle nostre fantastiche animatrici.

Mercoledì 7 Luglio una parte del gruppo Calamaio è andata a vedere la  mostra di Richard Mosse, una mostra fotografica e di video.
Le foto sono meravigliose e allo stesso tempo commoventi perché l’artista già nella prima sala racconta di luoghi poveri del mondo e della guerra. Inoltre ci fa scoprire come si vive in Congo attraverso una pellicola ad infrarossi che trasforma tutto nelle tonalità del rosa, i colori sono talmente rilassanti che se non c’è qualcuno a raccontarti le fotografie non si riesce a capire cosa c’è dietro

Subito dopo si entra in un’altra sala nella quale si cambia immediatamente atmosfera e colore, l’artista in questo caso ci racconta della migrazione. In una lunghissima fotografia in bianco e nero, intitolata “Skaramagas”, da una parte si vede la città con le sue luci e dall’altra le persone nei campi profughi. Solo dopo abbiamo scoperto che la foto è composta da una serie di scatti e questo mi ha meravigliata perché all’inizio sembrava una foto unica.

Anche le ultime fotografie che parlano dell’ambiente mi sono piaciute molto, come quella del lago pieno di coccodrilli e della trivella. Sono fotografie piene di dettagli, se non ti avvicini o se non hai una guida è difficile notarli invece è bellissimo quando li scopri.

Ho notato che vicino le foto non ci sono didascalie, ma forse è stata una scelta dell’artista per farci entrare di più nel racconto.

La foto che mi sono portata a casa è quella del Congo perché racconta come si vive in quel luogo usando degli effetti che fanno diventare i colori leggeri e magici.

I video, invece, sono stati molto forti, per fortuna non ero da sola. In uno dei video che raccontava delle migrazione ho visto una scena con del fuoco ed è stato impegnativo guardarlo perché oltre alle scene anche i suoni erano molto forti, non come rumore ma come significato, ad esempio ho sentito il rumore di una pistola.

Il mio pensiero è che la mostra vada vista perché ti fa pensare e ti fa conoscere delle cose che in tv o nei giornali non sempre vengono raccontate in modo reale. Inoltre essendo delle fotografie artistiche aiutano ad entrare in un altro mondo e a porti delle domande.

Liceo Artistico F. Arcangeli x Cultura Libera Tutti – ecco il nuovo logo!

Realizzare l’accessibilità culturale vuol dire diventare, attraverso la sperimentazione e la frequentazione dei linguaggi dell’arte e della cultura in generale, spettatori e cittadini partecipi del nostro tempo. Secondo questa logica è nata la rete “Cultura Libera Tutti” (http://culturaliberatutti.accaparlante.it/) , una rete di lavoro reale e non solo nominale, perché basata sulla condivisione di un lavoro comune che ha permesso a tutti i soggetti coinvolti di allargare i singoli orizzonti lavorativi. La positiva collaborazione che la Cooperativa Accaparlante (http://www.accaparlante.it/) ha messo in atto attraverso percorsi specifici con alcuni musei dell’Istituzione Bologna Musei, quali MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (http://www.mambo-bologna.org/), Museo Civico Archeologico (http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico), Museo del Patrimonio Industriale (http://www.museibologna.it/patrimonioindustriale), oltre a ITC Teatro – Compagnia Teatro dell’Argine (https://www.itcteatro.it/site/lang/it-IT/page/1/) e Teatro Testoni Ragazzi – Compagnia La Baracca (https://www.testoniragazzi.it/doc.php?iddoc=10&lang=it) ha fatto emergere la volontà di compiere un’azione più ampia e trasversale, che si è tradotta nella possibilità di costruire una rete significativa di realtà diverse ma impegnate culturalmente sul territorio e nella realizzazione sperimentale di un percorso formativo che ha come tema centrale l’accessibilità culturale.

Grazie alla collaborazione fra la rete Cultura Libera Tutti e isArt Liceo Artistico Arcangeli di Bologna (https://www.liceoarcangeli.edu.it/drupal/) attraverso un progetto di alternanza scuola-lavoro, il progetto CLT ha un nuovo logo. Il percorso condiviso con i ragazzi e con l’insegnante ha attraversato diverse tappe.

Era innanzitutto necessario che gli studenti potessero conoscere da vicino il progetto. Hanno così partecipato ad alcuni incontri di Cultura Libera Tutti all’interno dei diversi musei, dove si sono potuti rendere conto dei contenuti e della modalità con cui operatori museali e animatori del Progetto Calamaio incontrano i bambini e i ragazzi delle scuole per parlare di diversità unita ad arte, cultura, teatro, storia, tecnologia, ecc.

Alla luce quindi dell’esperienza fatta, hanno svolto un articolato lavoro in classe e hanno elaborato delle bozze di disegni che esprimessero ciò che avevano visto e sentito – sia a livello uditivo che emotivo – durante i momenti che abbiamo condiviso. I bozzetti sono poi stati trasformati in disegni esecutivi, che i ragazzi hanno poi reso definitivi con la rielaborazione informatica.

I disegni sono davvero tutti bellissimi e per questo ci teniamo che siano tutti visibili nella nostra galleria dedicata. Sceglierne uno solo è stato difficile e abbiamo dovuto votare con molta attenzione.

Da oggi il logo di Cultura Libera Tutti è…..

  • D’AMBROSIO – vincitore/rice del progetto

Di seguito trovate tutte le proposte fatte dai ragazzi e ragazze dell’Arcangeli:

  • ARNOFI
  • AURELI
  • BETRARINI
  • CARUSO
  • COTRINO
  • FERRARI
  • HALL
  • MAZZETTI M.
  • MATVEEVA
  • MAZZETTI G.
  • MISSO
  • MONACO
  • ORNO
  • PILATI
  • PROGRESSI
  • QUAQUARELLI
  • RISI
  • TALIANI
  • VENTURI
  • VERGANI

Tutti Chef a Porta Pazienza

Per quattro venerdì siamo stati cuochi nella cucina del ristorante-pizzeria Porta Pazienza, guidati dal simpatico Chef Nino. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Circolo La fattoria e il ristorante etico-sociale Porta Pazienza, grazie al Bando Carisbo con il quale è venuto a crearsi il progetto “Tutti alla Pila”. Su il grembiule, mani in pasta e tanti cibi succulenti!

Abbiamo sfornato pizze, biscotti, rollò e sfogliatelle. Ad ogni incontro si arrivava al ristorante e si trovava la tavola apparecchiata con tutti gli ingredienti e gli strumenti necessari per lavorare. Nino e i suoi collaboratori ci spiegavano cosa dovevamo fare e ci aiutavano. Mentre i nostri cibi cuocevano noi ci siamo dilettati in chiacchiere, giochi e relax. La nostra giornata si concludeva sempre con un buon pranzo tutti insieme!

“Nino mi ha insegnato a cucinare. Quando abbiamo fatto la pizza, nella mia ci ho messo tanto di quell’origano che era nera! Ma l’ho mangiata tutta!!” Lorella

“Mi è piaciuto fare la pizza: ero felice e contenta. E’ piaciuta tanto anche a mia mamma!” Federica

“La cosa che mi piace più di tutte è impastare anche con il mattarello, la pizza è stata la mia preferita perché mi piace un sacco.” Filippo

“Mi è piaciuto quando ho toccato la pasta, inoltre mi è piaciuto quando abbiamo fatto delle chiacchere e quando abbiamo fatto i biscotti con le formine” Rossella

“Mi è piaciuta la pizza e giocare fuori dal ristorante.” Sara

Speriamo di poter rifare questa bellissima esperienza, intanto ci siamo segnati le ricette e le proveremo nella nostra cucina del Cdh!

Formazione online – Storie di pace per tutt*

Mercoledì 28 aprile abbiamo fatto una formazione in linea sul libro accessibile dentro al progetto “Storie per tutti” seguito da Belen Sotero Fernandez e da tutti noi.

STORIE DI PACE PER TUTT* è un progetto di formazione digitale che punta sul valore potente, educativo e formativo della narrazione, delle storie condivise, come spazio di incontro e dialogo. L’obiettivo è sostenere con forza e determinazione una cultura di pace e non violenza, di valorizzazione delle diversità e di pari opportunità. Ogni mese sulla piattaforma sono disponibili video-letture accessibili per bambine e bambini da 3 a 10 anni, cartoline digitali per favorire la partecipazione, materiali di approfondimento per genitori e professionisti e appuntamenti formativi. Anche noi abbiamo partecipato ad un incontro di formazione per educatori ed insegnanti.

Belen ha iniziato la formazione facendo un’ introduzione sulle diverse modalità  per rendere i  libri accessibili e sul fatto che non esiste un libro che vada bene per tutti perchè tutti siamo diversi. Successivamente ha mostrato diversi libri e ha spiegato le varie differenze, per poi  passare la parola a Nicola Rabbi (autore del libro “Scrivere facile non è difficile” – L’efficacia della scrittura Easy To Read, ed. La Meridiana) che ha spiegato cosa vuol dire la scrittura semplificata, ha mostrato alcune regole e come semplificare un testo dipende dalle persone che lo utilizzano perché dipende se è per adulti o  per bambini.  

Poi Belen prima di passare la parola a  Luca Cenci e a me ha spiegato quali sono i  libi tattili agli insegnanti e agli educatori, e  come si costruiscono anche con materiale da riciclo ed ha fatto vedere dei video sulla differenza tra i libri tattili e i libri in simboli. Inoltre ha fatto vedere un video di persone che usano il braille, evidenziando l’efficacia di questa modalità di scrittura.

Quando poi è toccato a noi, abbiamo parlato dei libri in simboli, del CDH, di come è nato e cosa facciamo al Calamaio, e  soprattutto del progetto “Librarsi”. Abbiamo raccontato che cosa facciamo noi insieme agli educatori, del nostro ruolo attivo in quanto persone con disabilità e cosa usiamo per modificare libri, come si usa il programma “SymWriter” e alcune regole di base che ci sono: la quadrettatura (cioè ogni parola e ogni simbolo corrispondente si trovano all’interno di un quadretto), il testo sopra ai simboli che permette di favorire la lettura per tutti e i simboli in bianco e nero per dare la stessa importanza al testo e ai simboli.

Dopo abbiamo fatto vedere un video nel quale ci sono diverse parole straniere che indicano la parola “sole”, molte delle quali non tutti conoscono. Con il simbolo del sole però, tutti riescono a capire immediatamente di cosa si tratta pur non conoscendo il linguaggio con cui è stata scritta la parola. Questo ci fa capire che le parole possono essere diverse, ma i simboli sono uguali e comprensibili per tutto il mondo.

Un altro video che abbiamo voluto mostrare è quello di Camilo Cruz, mio collega con disabilità, nel quale mostra come fa per modificare i libri con “SymWriter”, utilizzando però ausili particolari come il puntatore ottico e il mouse per la ricerca dei simboli.

Infine abbiamo voluto raccontare la fortuna di entrare in contatto con la casa editrice “Meridiana”, che ha creduto nel nostro progetto. Ha pubblicato i libri “Il diario di Anna Frank”, “Dracula” e Giacomo di cristallo e altre storie (una raccolta di fiabe di Gianni Rodari) che noi abbiamo modificato.

Durante questa esperienza, io mi sono sentita utile e molto felice, e spero di poter potare sempre più spesso fuori le nostre esperienze perché è bello pensare che i libri possano essere letti da sempre più persone, anche se con modalità di lettura diverse.

Tatiana Vitali

“Rubrica D’Arte” di Rossella – Munch

Oggi ho presentato una ricerca su Munch ai miei colleghi. Questa presentazione fa parte della mia “Rubrica D’Arte“, dove ogni mese tratterò un autore diverso.

L’idea del laboratorio è nata perché l’arte é una delle mie grandi passioni.  Fin dalla scuola superiore mi ha appassionato perché avevo un’insegnante che mi faceva apprezzare la materia.

Per preparare la presentazione mi ha aiutato Elena, una ragazza del servizio civile. Abbiamo cercato su internet delle informazioni, le abbiamo scritte su un documento word iniziale. Poi abbiamo fatto un Power Point in simboli, utilizzando symwriter e la comunicazione alternativa aumentativa che ho utilizzato nella presentazione, spiegandolo ai miei colleghi.

Mi piacciono i dipinti, mi trasmettono emozioni positive, mi piacciono molto le mostre d’arte, mi piace conoscere i pittori e il perché hanno dipinto.

In generale penso che l’artista voglia rappresentare qualcosa di se stesso e lo fa tramite i colori. Per esempio, un uomo o una donna con il vestito nero spesso significa lutto; oppure il colore rosso può significare passione, amore, ecc…

I miei colleghi sono stati molto bravi, non hanno fatto troppa confusione, mi hanno fatto delle domande e io spero di aver risposto in maniera esaustiva.

Io sono una persona molto emotiva. Prima di iniziare ero un po’ agitata perché non sapevo come sarebbe andata, però durante la presentazione mi sono rilassata e tutto è andato bene. Inserire una musica iniziale mi ha aiutata a respirare e ad essere pronta e presente per parlare e rispondere alle domande.

Mi sono divertita molto, sono orgogliosa di me stessa e felice che tutti mi abbiano ascoltato.

Il prossimo appuntamento sarà il prossimo mese quindi seguitemi per scoprire chi sarà il prossimo autore!!!!!!

La Pila si ricarica!

Dopo molti mesi a casa, lontani gli uni dagli altri, La Pila, la succursale del Progetto Calamaio nel cuore del Quartiere Pilastro, ha riaperto con una nuova luce e nuove idee.

Ecco cosa ci raccontano i protagonisti:

“Ieri abbiamo camminato per i prati, le colline e i dirupi, superando diversi piccoli imprevisti, dalla Pila al CDH sede. Lì abbiamo salutato i nostri colleghi pieni di entusiasmo e allegria. Il percorso ad ostacoli quindi non ci ha fermato, ed è un esempio dello spirito del nostro gruppo.

Ci sentiamo infatti…

ATTIVI: felici di farci rivedere sul territorio e rivivere il quartiere, portando nuovi stimoli. A differenza del primo rientro, in cui la priorità era rincontrarsi per uscire di casa e la relazione era la cosa più importante, ora abbiamo prospettive e progetti che ci animano per il futuro e vivere pienamente la nostra convivenza quotidiana.

Pronti a…

RICOMINCIARE: ritrovarsi calza a pennello in questo periodo di rinascita e cambiamento.  Abbiamo voglia di sentirci ancora “importanti” per la società, presenti per i nostri colleghi, avere di nuovo la possibilità di far conoscere la cultura dell’inclusione, di concretizzare con l’azione le idee che prima erano solo pensieri nella testa e di tornare alla nostra normalità.

Con l’immancabile…

CAFFETTINO: il caffé, si sa, serve per svegliarsi, fisicamente e mentalmente, ma non solo…Il caffé per noi risveglia anche l’entusiasmo e l’allegria che dà quell’energia che ci permette di portare avanti con tranquillità, serenità e contentezza le nostre attività quotidiane”.

Insomma, le parole chiave per dare il via a una nuova avventura ci sono tutte… Mancate solo voi, vi terremo presto aggiornati con tutte le nostre iniziative e attività a tu per tu il territorio, come sempre aperte a chiunque voglia divertirsi e sperimentare insieme l’incontro con l’altro e le diversità!

Lontani o vicini, comunque insieme! Le nostre proposte per l’anno scolastico 2020/21

Sembrava impossibile ma ce l’abbiamo fatta. Settembre è alle porte. La campanella torna a suonare e mai come quest’anno le studentesse e gli studenti di tutta Italia hanno aspettato con trepidazione il rientro a scuola…

Insieme a loro ci sono anche gli insegnanti, gli educatori, gli operatori e le famiglie che in questo difficile periodo hanno dovuto fare i conti con la mancanza di aiuti, con la didattica a distanza, con nuovi metodi e approcci che potessero stimolare l’apprendimento e la creatività dei bambini e dei ragazzi.

La stessa parola “inclusione”, così come la conosciamo, è stata messa a dura prova, costringendo gli allievi con disabilità a un distacco forzato dal gruppo classe, dal sostegno e dai propri contesti relazionali di riferimento.

Oggi perciò ci sembra importante riscendere in campo con pazienza, concentrazione ed entusiasmo, per non tornare indietro e guardare insieme al futuro, ridisegnando una scuola accogliente e aperta, rispettosa dell’ambiente e delle specificità di ciascuno.

QUI le nostre proposte didattiche ed educative in presenza e a distanza per l’anno scolastico 2020/2021.

Consapevoli della flessibilità che ci viene richiesta dal momento, gli educatori e gli animatori con disabilità del Progetto Calamaio sono infatti disponibili, qualora la situazione lo richieda, a riconvertire le proprie proposte online e a condividere, nel dialogo diretto con docenti e operatori, le nuove attività elaborate e sperimentate in quarantena all’interno del gruppo educativo integrato.

Non appena la normativa vigente ce lo consentirà, vi invitiamo inoltre a venire conoscerci nella nostra sede, in via Pirandello 24, a Bologna. 

Alle prime 5 classi prenotate offriremo gratuitamente un “Giorno al Cdh”, un’intera mattinata da trascorrere insieme al Centro Documentazione Handicap di Bologna: condivideremo momenti di animazione e approfondimento alla scoperta della diversità e dell’accessibilità alla lettura con gli educatori e gli animatori con disabilità del Progetto Calamaio e tra gli scaffali della Biblioteca specializzata.

Al Museo della Musica

Agosto, tempo di ristoro e di un po’ di meritato relax, anche per chi come noi sta continuando a lavorare, cercando di bilanciare il consueto impegno a favore dell’inclusione con attività più distensive e piacevoli per alimentare il proprio benessere, già messo a dura prova dal periodo di quarantena.

A volte poi, le cose più belle stanno a un tiro di schioppo, proprio come le bellezze del patrimonio artistico delle nostre città. Quale migliore occasione allora, proprio ora che siamo ancora limitati negli spostamenti, per riscoprire le meraviglie che abbiamo accanto?

Nel nostro caso ci hanno pensato Andrea, Camilo, Marco e Diego, animatori con disabilità ed educatori del Progetto Calamaio che si sono diretti al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, questa volta non in veste di mappatori (anche se un’occhiata all’accessibilità ci scappa sempre) ma di semplici visitatori.

Un vero e proprio mondo è quello che si è aperto davanti a loro, fatto di strumenti musicali, modellini, ritratti, manoscritti e storia, di cui ogni stanza del museo custodisce il segreto, mentre alla biblioteca continuano a rivolgersi studiosi e musicisti di tutto il mondo. Merito del patrimonio di opere teoriche e letterarie, composizioni destinate a servire nella pratica dell’arte e una collezione di libretti d’opera di tutto rispetto, magistralmente ordinati nel catalogo di Gaetano Gaspari, bibliotecario del Liceo Musicale (di cui fu allievo anche Rossini) dal 1855 al 1881, ora consultabile anche online.

Andrea ci ha racconta come è andata con alcune, rapide, impressioni a caldo:

Inizio partendo dal fatto che l’edificio, che si chiama Palazzo Sanguinetti, è stato riaperto al pubblico dopo un lungo restauro che ne ha fatto il fiore all’occhiello di epoca napoleonica, possiamo quindi capire che è un edificio particolare, situato in via Strada Maggiore. La biblioteca della musica di Bologna, molto interessante, affascinante, e direi quasi, forse anche senza il quasi, didattica, chiaramente sull’ambito musicale in quanto pieno di strumenti musicali, documenti ed anche qualche dipinto, cioè parecchi dipinti rappresentanti i volti di artisti vari.

A farci conoscere e scoprire le stanze è stata Linda, educatrice museale che ci ha spiegato, mostrato e descritto alcune opere che offriva il museo. Tra i tanti oggetti interessanti che ci ha mostrato, ricordo bene del flauto più piccolo del mondo e un modellino rappresentante il teatro comunale di Bologna, con annessa spiegazione dell’utilizzo dell’epoca.

Oltretutto è un museo da me già visitato, in passato, per mappatura, con i miei colleghi Emanuela e Massimo. Per quanto riguarda l’accessibilità del museo, io, sinceramente, e credo tutto il gruppo, non abbiamo avuto problemi, è presente l’ascensore, un po’ strettino per la mia carrozza, però alla fine ce l’ho fatta, e così gli altri del mio gruppo”.

Che dire, non ci resta che cominciare a guardarsi intorno… Nel frattempo qui ci chiediamo: chi di voi, con o senza disabilità, riuscirà quest’anno ad andare in vacanza? Quali destinazioni avete scelto? Cosa è cambiato nella vostra organizzazione? Quali difficoltà e sorprese avete incontrato?

Raccontatecelo scrivendo a calamaio@accaparlante.it, proveremo a raccogliere i vostri “diari di viaggio d’emergenza”!

Andrea Mezzetti e Progetto Calamaio