Un Ortopastrocchio…
In questo difficile periodo di quarantena il progetto Calamaiorto, una delle attività più amate dal nostro gruppo, si è trasformato, grazie alle possibilità offerte dalla tecnologia che ci hanno consentito di proseguire il lavoro, anche se in forma diversa.
Ma come avete fatto, vi chiederete, a restare a contatto con la terra, le piante e i fiori dentro le vostre case? Ce lo spiegano l’educatore Lorenzo Baldini e Francesca Aggio, animatrice con disabilità del Progetto Calamaio, che ha subito accolto con entusiasmo questa nuova sfida, anche perché, diciamocelo, ha la fortuna di avere proprio un bel giardino in cui mettersi alla prova!
Tutto è cominciato attraverso la realizzazione di tutorial (brevi filmati di qualche minuto) – racconta Lorenzo- in cui abbiamo cercato di portare le attività a casa dei colleghi con disabilità. Semplici lavoretti di semina, resi in questo modo visibili a tutti, hanno consentito di tenere vivo l’entusiasmo dei partecipanti. La possibilità di realizzare momenti di videoconferenza tramite chat di Facebook un giorno alla settimana ha inoltre facilitato l’esecuzione dei lavori stessi.
Una semplice azione come quella di vedersi e sentirsi in piccoli gruppi tramite vari dispositivi (chi su pc, chi tramite tablet o smartphone) per qualche ora è senz’altro stato d’aiuto anche per tenere alto il morale. Ma vediamo insieme cosa abbiamo combinato…
I primi tutorial da noi realizzati, chiamati Ortopastrocchio, li potete trovare su YouTube e hanno riguardato la germinazione. Siamo partiti da quella di una patata in un contenitore con acqua: https://www.youtube.com/watch?v=9qIgrGleoc8
per poi passare a quella di un seme di limone: https://www.youtube.com/watch?v=ZYGa3CDRWOs&t=1s, attività che hanno riscosso grande successo, anche tra chi non ha provato subito ma lo farà prossimamente.
La videoconferenza è stata fondamentale anche per analizzare insieme le possibilità ed i limiti che questo nuovo strumento di partecipazione ci offre.
Il prossimo incontro avrà come argomento le abitudini alimentari, ovvero l’analisi delle differenze tra una settimana pre-quarantena ed una in quarantena, cercando di capire se e come sono cambiate le nostre abitudini a tavola.
Nel frattempo Francesca, stimolata dalle nuove scoperte, ha deciso di coinvolgere la sua famiglia nella realizzazione di un piccolo orto, su cui, con la precisione di un vero pollice verde, ha tenuto un bel diario di bordo. Ecco cosa è successo a casa Aggio durante la prima settimana di aprile:
Il due aprile insieme alla mia famiglia abbiamo deciso di fare un piccolo orto. Per fortuna mia sorella Federica mi aveva appena regalato tutto il necessario per il giardinaggio, oggetti piccoli che io potessi utilizzare. Precedentemente è stata valutata la posizione dell’orto, perché al laboratorio mi hanno spiegato che occorre il posto giusto, tutte le piante hanno le loro esigenze, chi preferisce il sole e chi non troppo, ma tutte vogliono l’acqua, quindi occorreva una fontana vicina. Poi è stato deciso l’acquisto delle piante in base a quello che più ci piace mangiare.
In questo periodo, sia perché siamo in primavera, sia perché dobbiamo stare a casa, è una fortuna poter stare a contatto con la natura e imparare a conoscerla. Prima abbiamo lavorato la terra, poi abbiamo sparso dei pezzettini piccoli di concime organico per aiutare a svilupparsi nel modo più sano e vigoroso. Ho chiesto cosa ci fosse nel concime e mi hanno detto che contiene pezzetti di legno, cacca di gallina, azoto, fosforo e gli scarti alimentari. Abbiamo poi scelto le piante e si è deciso per pomodori, patate, cetrioli, piselli, zucchine, spinaci, cipolle e le aromatiche. Le aromatiche sono quelle piante che si usano molto in cucina per dare sapore ai cibi e sono anche molto belle da vedere. Io ho piantato; basilico, origano, timo, menta, salvia. Il rosmarino no, perché ne avevo già tante piante.
3 Aprile.
La terra è stata lavorata tanto, perché occorreva romperla per bene, e poi l’abbiamo mischiata con della terra nuova comprata in grandi sacchi. Con la zappa hanno fatto tante file con delle sponde ai lati, in modo che quando piove o innaffi, l’acqua non scivoli via. Poi è stato buttato il concime e finalmente messo a dimora le piante. A seconda della pianta occorre una distanza giusta tra una e l’altra, perché non tutte crescono uguali e poi a seconda delle esigenze del sole. Abbiamo sfruttato delle ringhiere per mettere vicino i cetrioli, perché loro si arrampicano. È servito molto tempo per piantare tutto, ma finalmente lo abbiamo fatto.
Subito dopo abbiamo innaffiato, e bisogna dare l’acqua alla sera e alla mattina presto, quando il sole non c’è, perché altrimenti le piante si ammalano.
4 aprile
Ho controllato che l’orto stesse bene e poi ho riannaffiato, mi hanno spiegato che tutte le piante hanno bisogno di essere curate. Per esempio, la zucchina e il pomodoro devono essere trattate una volta al mese con il “verde rame”. Devo informarmi come aiutare le piante a guarire se si ammalano.
6 aprile
Le piante aromatiche non hanno bisogno di molta acqua e concime, perché loro crescono in autonomia e ho scoperto che il basilico invece bisogna piantarlo tutti gli anni e poi è un po’ delicatino. Spero che le lepri e i tassi non vengano a mangiare proprio lì.
7 aprile
Mio compleanno, giornata di pausa, ho controllato e l’orto sta bene. Vorrei vedere le piante crescere più in fretta, ma so che occorre tempo e tanta pazienza
9 aprile
Questa mattina ho visto che i cetrioli non hanno stanno molto bene, forse perché alla notte è stato troppo freddo. L’ insalatina invece è cresciuta tanto. Gran soddisfazione.
Dite la verità, non vi è venuta voglia di prendere un bel quaderno e di annotare i progressi delle vostre piantine?
Non preoccupatevi, anche se non avete un orto a disposizione o vi sentite pollici grigi, potete cominciare a piccoli passi, anche nel lavabo della vostra cucina o sul balcone, a partire da un seme e una bacinella d’acqua. Seguire il percorso di una pianta che muta e che cresce è sempre un’emozione, perché è viva, si modifica e ci assomiglia. Parola di Lorenzo, Francesca e Ortopastrocchio!
Lorenzo Baldini e Francesca Aggio
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