V.I.A Libera alle emozioni! La parola ai genitori dopo il percorso di Vita Autonoma Indipendente Libera del Progetto Calamaio
Siamo partiti dalle splendide parole e immagini suggerite dall’albo “Labirinto dell’anima” di Anna Llenas (Gribaudo, 2019) per metterci in dialogo ed entrare delicatamente in contatto con le emozioni dei genitori dei giovani con disabilità protagonisti del percorso di Vita Autonoma Indipendente Libera che quest’anno ha coinvolto il Progetto Calamaio all’Ostello di Combo, Bologna.
Per farlo ci siamo come sempre messi tutti sullo stesso piano, educatori, genitori, disabili e non, scegliendo le emozioni più semplici e più difficili da gestire, ciascuno a suo modo, ispirati dalle bellissime immagini di Llenas che abbiamo trasformato in carte.
Non sempre infatti sappiamo qual è davvero il significato di un’emozione e nella condivisione abbiamo cercato di scoprirlo entrando al fondo della nostra intimità, complice un forte clima di fiducia che ha permesso di accogliere lacrime, risate, incertezze ed empatia senza paura.
Distacco, voglia, paura del nuovo, futuro, libertà, condivisione, cura, alleggerire…Così, dopo l’incontro con le emozioni, ecco le parole chiave emerse, vere e proprie parole-bussola su cui sostare o su cui costruire le nostre prossime tappe volte all’affiancamento della realizzazione di un progetto di vita personalizzato per i nostri colleghi con disabilità sperimentandoci ancora e insieme in percorsi di autonomia nella città.
Essere insieme è importante perché, se è indispensabile che i genitori sappiano che “non si può diventare grandi se non ci si riesce a pensare grandi” – come ci ricorda la psicologa Rosanna De Sanctis di Associazione d’Idee, parte integrante, durante l’anno, di questo percorso- parlare di totale autonomia significa “parlare di totale isolamento. Nessuno può essere totalmente autonomo se non c’è la presenza dell’altro. Ciascuno può essere autonomo in relazione al progetto di vita che si costruisce e la costruzione di un progetto di vita è un percorso, come quello che state facendo. Ogni famiglia ha delle fasi in questo percorso, tappe scandite anche da questi momenti, momenti importanti di conforto e cura”.
E per non concludere e fare tesoro di questi momenti, scegliamo ora di salutarci con la parola “gratitudine”, prendendo ancora una volta in prestito il libro di Anna Llenas.
“La gratitudine è una delle emozioni più belle e significanti che ci siano. Significa dare valore e riconoscimento a una cosa o a un favore che ci hanno fatto. Essere riconoscente per quello che la vita e le persone ti danno è una delle ricette più semplici della felicità”.
Che dire, abbiamo appena cominciato!
Grazie a tutte e tutti.
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