Sulle orme de “Le Scarpe di Pippo”

Così, in occasione di questa 57esima edizione, ne abbiamo pensata un'altra nelle nostre e vi aspettiamo in fiera il prossimo giovedì 6 aprile alle ore 17 per partecipare a “Il gioco di scrivere” un laboratorio di scrittura in simboli nell'ambito del percorso “LIBRI TUTTI Diversi”, promosso dall'Atelier Museo Tolomeo dell'Istituto dei Ciechi Cavazza Onlus.
Prima dell'incontro però date un'occhiata a queste foto…Di chi sono queste facce e soprattutto queste scarpe?
Lo sanno bene i protagonisti de “Le Scarpe di Pippo”, un progetto promosso dalla casa editrice Topipittori e dalla libreria Spazio bk di Milano, che ha visto impegnati gli educatori e gli animatori con disabilità del Calamaio, illustratori professionisti e i bambini delle Scuole Romagnoli nella realizzazione di opere con tecniche pittoriche diverse che hanno avuto per soggetto le scarpe dipinte dai maestri del colore di ieri e di oggi.
Ma non ci siamo fermati qui…A seguire insieme ai bambini delle Romagnoli i nostri educatori e animatori con disabilità hanno condotto un laboratorio dal titolo “Sulle orme de Le Scarpe di Pippo”, dove Mario, Pippo improvvisato, ha portato i bambini a scoprire in una caccia al tesoro a tappe, irta di sorprese e prove da superare, a che cosa servivano le scarpe ortopediche di Mimmi, insospettabile girovaga, quelle da tennis di Danae, ormai esperta lottatrice di danza, o ancora gli stivali di Tatiana, cavallerizza provetta pur con un grosso deficit.
Una bel momento di gioco e scoperta per tutti noi, come ci racconta Lorella:
“Io ho usato la tecnica dei pennarelli, perché mi riusciva più facile. E’ stata un’ attività molto bella, infatti vorrei rifarla, perché si fa qualcosa di diverso rispetto alle attività di tutti gli altri giorni. E’ stato molto emozionante con i bambini, perché abbiamo condiviso qualcosa di simile e vedevo in loro gioia nel fare questa attività. Poi ho chiesto ad un operatore se aiutava a disegnare il bambino che aveva entrambe le braccia ingessate perché non volevo che venisse escluso data la sua penalità.
E infine, conclude Diego:
“Quando abbiamo mostrato i disegni un po’ non mi è piaciuto perché mi vergognavo del mio, però mi è anche piaciuto perché mi piacevano molto i disegni dei bambini. Anche se ho visto che i bambini erano più bravi di me, ero felice per loro. Ci vuole un pochino d’armonia tra i disabili e bambini, quindi sarebbero necessari più laboratori che sperimentino questa integrazione”
Dall'arte alle scarpe, dal gioco alla scoperta della diversità. Ancora una volta a partire da un libro.
I volti che vedete qui sopra sono alcuni di quelli di coloro che hanno acquistato le opere realizzate insieme. A voi scoprire l'identità degli artisti!
Buona fiera del libro a tutti!
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