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Con Tiziana, dentro l’universo di Marc Chagall

Con Tiziana, dentro l’universo di Marc Chagall

Lo scorso autunno il Progetto Calamaio si è cimentato in un percorso di autoformazione dedicato all’arte, immergendosi, questa volta, nell’universo di Marc Chagall.

Tiziana Ronchetti, animatrice con disabilità del gruppo, ci racconta come è andata a partire da alcune elementi chiave al centro della poetica dell’artista. Così Tiziana ci porta passo per passo anche dentro le sue scoperte, intuizioni e  ricordi dentro e fuori l’incontro con la pittura.

” Il laboratorio arte di quest’anno – spiega Tiziana– è stato sull’artista Chagall. Qualche anno fa siamo andati come gruppo a visitare la mostra a Bologna. Abbiamo trovato degli elementi che si collegano al nostro lavoro, i tre elementi sono: Sogno, Fiaba e Realtà e che li ritroviamo anche in tanti dipinti dell’artista. Manu, Barbara, Camilo, Rossella e Andrea sono i conduttori di questo laboratorio. Ora vi condurrò nel nostro viaggio intorno all’arte e al mondo di Chagall proprio a partire dai tre elementi”.

IL SOGNO

Il conduttore dell’incontro sul  sogno è stato Camilo, dopo averci spiegato del perché ha scelto il sogno siamo passati all’attività che consisteva nel scegliere un dipinto di Chagall e rispondere a delle domande sul sogno. Nel secondo incontro dovevamo             rappresentare un nostro sogno. Io come mio sogno, ho rappresentato le montagne dipingendo il foglio tutto di verde, perché era un sogno che facevo da bambina, camminare sulle montagne. Ho scelto come modalità di disegno la pittura a tempere.

Il motivo del perché molte volte tra tutte le modalità di espressione io confido che sia la pittura come anche la scrittura, perché molto spesso è difficile esprimere quello che provo. Parto proprio da me. La pittura e scrittura, mi aiutano a esprimere più facilmente le mie emozioni.

Nel laboratorio ricordo, in un incontro, forse in uno dei primi fatti, abbiamo avuto l’onore di vedere alcuni video sulla vita e i dipinti di Chagall. molti dipinti ricordo, facevo fatica a capire cosa volesse rappresentare l’artista, ma un dipinto che mi ha colpito molto è stato il dipinto che Chagall ha dedicato alla moglie deceduta “gli amanti in blu” e mi fa pensare che se il pittore ha fatto dei dipinti di sua moglie, sono dipinti tutti ispirati dall’amore che il pittore provava per lei. Abbiamo notato che tutti i dipinti di Chagall hanno colori molto vivaci e i colori che predominano sono il rosso e il blu.

LA FIABA

Il primo incontro sulla fiaba la conduttrice è stata Rossella. L’incontro sulla fiaba, è stato svolto così, Manu ci ha letto una fiaba di “La Fontaine” che si chiama “La canna e la quercia”. Chiagall ha illustrato tutte le fiabe di La Fontaine. Poi abbiamo visto tutte le illustrazioni delle fiabe. Mi sono piaciuti, perchè per le illustrazioni ha usato una tecnica molo simile a quella dei cartoni animati. Ho notato che nelle illustrazioni delle fiabe di La Fontaine, Chagall non usa i colori vivaci ma sono in bianco e nero. È stato molto interessante! Rossella e Manu ci hanno spiegato un’attività che si fa con le “carte di Propp” che rappresentano alcuni personaggi e elementi caratteristici di una fiaba. Tramite questo strumento, in gruppo abbiamo creato una storia con i personaggi e gli elementi dello scrittore “La Fontaine”:

Durante l’incontro le conduttrici ci hanno fatto  una domanda:  cosa c’entra il nostro lavoro con LaFontaine?

Ragionando insieme siamo arrivati a capire che può centrare perché la fiaba è uno strumento che usiamo con il nostro progetto Calamaio nelle scuole.

La storia che è venuta fuori da questa attività è molto creativa, l’abbiamo  intitolata “La volpe e l’ubriacone”.

Nell’incontro successivo Manu ha chiesto a noi del gruppo di pescare un bigliettino dove c’erano scritti i personaggi e gli elementi che fanno parte della storia inventata e abbiamo rappresentato ognuno un personaggio disegnandolo o dipingendolo.

A me è venuto fuori il biglietto della cuoca Focaccina e la mia rappresentazione del disegno l’ho svolta in questo modo, metà pennarelli e metà ad acquarelli.

Mentre  svolgevo l’attività del mio disegno ho voluto fare uno sfondo con gli acquarelli chiedendo consiglio a Barbara su come fare lo sfondo. Sotto consiglio di Barbara dato che il personaggio era la cuoca Focaccina mi ha consigliato di disegnare come sfondo delle focacce.

Io  avevo difficoltà a disegnare le focacce, perciò Barbara  me ne ha disegnata una. Ho sfruttato il suo disegno come modello per aiutarmi. Con il suo esempio è stato più facile riuscire a disegnare le focaccine, fino a che c’era spazio nel foglio. Per colorare le focacce ho usato i colori  il rosso e il giallo. Quando non c’era più spazio ho concluso il mio sfondo facendo delle sfumature azzurre, ho cercato di fare verde chiaro e viola chiaro sempre usando gli acquarelli. Io adoro dipingere.

LA REALTA’

All’inizio di questa fase dell’ laboratorio temevo fosse più difficile . Poi quando ho capito in specifico di quale realtà si concretizzava. Mi sono più tranquillizzata. Pesavo che la realtà fosse riguardo a  qualcosa di personale. Avendo questo pensiero, avevo inizialmente paura. In questa fase dell’ laboratorio d’arte.

Nell’ incontro realtà: ci saranno due incontri, sul tema della realtà. Le attività rispetto a questo tema svolte ieri, realtà si intendeva come e dove, nei dipinti di Chagall; era scoprire e capire e indovinare.  Rivedendo i suoi dipinti, quali erano gli elementi realistici.  Questa era la prima attività del primo incontro realtà. La seconda attività è stato un gioco ci siamo divisi in squadre i conduttori del gioco avevo delle domande sui dipinti e sulla vita di Chagall e sulle sue passioni. Ed era un gioco anche a punteggio. Emanuela Marasca ci ha accennato cosa avremmo fatto nel prossimo incontro sulla realtà e ci ha detto: che avremmo fatto un dipinto sulla realtà.

A primo impatto mi è venuta un po’ di paura e ho pensato, “ oddio cosa dovremmo dipingere sulla realtà, non avrei mai pensato che sulla realtà ci deve essere un dipinto. Ma poi all’ uscita del laboratorio ho pensato, “ Va bè c’è lo spiegheranno loro al prossimo incontro. E capirò meglio cosa intendeva l’Emanuela Marasca.

 

UN ACQUERELLO, PER NON CONCLUDERE

 La volta precedente quando ci è stato detto: che avremmo fatto un altro incontro sulla realtà a parte lasciarmi andare: nell’ procedimento del laboratorio; devo essere molto sincera, non né avevo la minima idea di cosa avremmo fatto durante  l’incontro successivo.  Ma cercavo di metabolizzare che attività sarebbe stata svolta. Ma non era quello che pensavo.

Oggi dopo che ogni uno di noi con il tempo necessario ha riepilogato il laboratorio d’arte. L’attività successiva, era rappresentare disegnando una tappa della nostra vita. Il tema sulla realtà di oggi era, tre momenti: il lavoro, il tempo libero, e la famiglia.

Mi era venuto in mente di rappresentare, la mia seconda vita: solo che dentro di me  non ero pronta a fare questo tipo di rappresentare questo disegno. Devo dire che non ci ho girato molto intorno.

Perciò  come membro famigliare ho disegnato il mio cane Dory. Facendoli lo sfondo, verde color prato mischiando Bianco Verde scuro e verde chiaro e disegnandoli anche il suo gioco preferito che è la palla. La palla ho mischiato Bianco azzurro, e blu e per colorare il mio cane, ho usato un colore particolare che adesso non me l’ho ricordo bene con precisione, poteva essere oro, color sabbia e il giallo. E come nei dipinti successivi sempre per la passione per pittura ho usato gli acquarelli.

 

 

 

 

 

 

  

 


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