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Una questione di famiglia

| Progetto Calamaio |
Una questione di famiglia

Lo scorso lunedì 18 maggio 2020 Tatiana Vitali, educatrice e animatrice con disabilità e sua madre Giuseppina Testi, detta Pinuccia, hanno partecipato alla diretta live “Le persone con disabilità, le famiglie e gli operatori al tempo del Coronavirus”. Un’iniziativa organizzata dalla redazione Bandiera Gialla sulla pagina Facebook del Centro Donati – I care  .

Insieme a loro sono intervenuti Giacomo Busi, coordinatore di Associazione d’iDee, Alessandro Iarrera di Angsa Bologna con Carla Crivellari ed Enrica Chili, residenti del Centro socio-riabilitativo residenziale Selleri Battaglia di Bologna.

Un ricco dibattito che ha messo al centro i differenti punti di vista che hanno accompagnato e in parte ancora accompagnano lo stato d’emergenza generato dall’attuale pandemia.

Qui riportiamo fedelmente gli interventi di Tatiana e Pinuccia che ci raccontano come hanno vissuto questo periodo su cui, per entrambe le parti, è stato indispensabile il supporto ricevuto dai colleghi e dagli educatori del Progetto Calamaio che ha permesso di mantenere vivi l’impegno, le emozioni e la creatività di tutta la famiglia.

” Dal 2006 lavoro all’interno del Progetto Calamaio- comincia Tatiana–  un gruppo che è formato da educatori e animatori con disabilità e uno degli obiettivi del nostro lavoro è quello di diffondere la cultura della diversità in ogni ambito educativo e formativo.

Fin dai primi giorni di chiusura forzata  io non mi sono mai sentita sola, perché sia gli educatori che i volontari  del servizio civile hanno costruito un progetto adeguato al periodo.

Siamo  quasi tutti  in rete  e hanno formato un gruppo a distanza, abbiamo usato Whatsap  con videochiamate, utilizzato piattaforme di vario tipo, cosa che ci permette di sentirci uniti tutti i giorni  mantenendo vivo il clima del gruppo con empatia e leggerezza pur lavorando e questo è molto importante per me. Ogni educatore  ha un filo diretto con 2/3 persone con disabilità e   hanno dato primaria importanza alla relazione sia sul piano umano che lavorativo. Ci hanno coinvolto giornalmente attraverso delle attività o di gruppo o singolarmente, di scrittura creativa (invenzione di storie), cineforum (visione di film e commento con scheda guidata) laboratori  ( cura di sé /  orto con semina  /  cucina a distanza pane biscotti)   con restituzione dei materiali da parte nostra  soprattutto c’è stato il supporto morale da parte di tutti e condivisione delle attività.

Sono orgogliosa di far parte di questo gruppo che mi ha sostenuta e  mi ritengo fortunata perché  ho  la tecnologia  e il supporto dei care giver mi ha aiutato molto nella pratica e sono fiduciosa  di ritornare presto al CDH perché alzarmi alla mattina e aver voglia di andare al lavoro è una cosa che mi fa sentire realizzata e  stare bene.

Anche le mie relazioni amicali sono rimaste unite grazie a continui contatti web.

Io faccio anche sport, equitazione, e al momento lo spazio è chiuso.  Questo mi è mancato molto perché andare a cavallo per me significa staccarmi dalla carrozzina e nel movimento le zampe del cavallo sono le mie gambe”.

“Questo periodo ci ha portato ad una  più stretta convivenza famigliare – prosegue Pinuccia– da un lato positiva, ma dall’altra anche con momenti di piccoli battibecchi ma nulla di importante. Credo che una famiglia come la nostra  al cui interno vive una persona con disabilità, abitudini, ritmi, tempi,   già da anni si siano  stabilizzati  e di routine  per rendere la vita meno faticosa  e più serena per tutti. Quando però la quotidianità viene  improvvisamente  capovolta e  anche con tante incognite  come in questo caso,  si pensa come farò a far trascorre le giornate  a mia  figlia con proposte interessanti   per coinvolgerla?Per fortuna che il Gruppo Calamaio come ha detto Tatiana  ha organizzato un progetto messo subito in pratica e questo è stato di grande importanza.

Vedere tutti i giorni Tatiana lavorare in rete con il gruppo sentire anche le sue risate con scambio di battute con i colleghi , è stato quello che mi ha dato la forza e fiducia ad andare avanti. I colleghi di Tatiana oltre alle loro competenze e professionalità hanno in se anche tanta umanità, generosità impegnando tanto del loro  tempo per il benessere degli animatori disabili, anche di sabato e di domenica.

Tatiana ha  avuto all’inizio un momento di crisi aveva paura che il Cdh chiudesse per sempre ha fatto  una telefonata con la coordinatrice del Progetto Calamaio, Sandra Negri,  e una volta rassicurata  che occorrevano tempo e pazienza e che  tutto piano  piano sarebbe ritornato come prima,   Tatiana ha reagito subito in modo positivo.

Questo supporto da parte degli educatori è stato dato anche noi genitori con telefonate, messaggi per sentire come ci sentivamo, come trascorreva la nostra stretta convivenza con i nostri figli. Questo è stato molto utile perché non mi ha fatto  sentire sola  è quasi  come sentire sotto di te una rete di protezione e sapere che nei momenti di  bisogno ci sono persone che ti accolgono e  ti ascoltano, sicuramente ti fa stare bene.

Siamo una famiglia con forti legami affettivi e amicali e in questo periodo tutti e tre  abbiamo utilizzato  la tecnologia   per  vederci  con amici e parenti quasi quotidianamente per sostenerci a vicenda e ci ha aiutato molto coinvolgendo sempre anche Tatiana.

Ogni persona  ha un modo di affrontare le avversità della vita e io credo di essere una persona resiliente avendo vissuto sulla mia persona  un periodo di messa alla prova per il bisogno di mia figlia.

 Io e lei  abbiamo vissuto 10 anni per sei mesi all’anno per fare della riabilitazione  in un ospedale in Cecoslovacchia. Questo periodo passato mi ha sicuramente rafforzato e aiutato anche oggi ad essere forte e guardare avanti e unita alla  serenità di Tatiana, motivo per cui anche io reagisco bene in questo periodo.

Ovviamente mi ritengo fortunata perché Tatiana nonostante le sue difficoltà motorie riesce ad usare tecnologie  pc e tablet, anche se la mia presenza concreta nell’ avviare le postazioni  con  alcune pratiche  di collegamento  è stata fondamentale.

Credo che dovrebbe essere un diritto per le persone con disabilità avere a disposizione le tecnologie e che  ai loro care giver  vengano date le competenze per utilizzarle attraverso formazioni e aggiornamenti,  per potere  sempre affiancare i propri figli qualora ne avessero bisogno”.

Grazie donzelle, avanti tutta e un abbraccio a tutte le famiglie del nostro gruppo, parte attiva e presente di questo lungo percorso condiviso!

 

Tatiana Vitali e Giuseppina Testi

 

 

 

 

 


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