Sara, il teatro e la forza del gruppo – l’importanza della cultura!

Nel mese di novembre abbiamo guardato il film “Il premio”, film il cui regista e sceneggiatore è Alessandro Gassman. Lo abbiamo scelto in omaggio a Gigi Proietti scomparso da poco, era attore teatrale e televisivo, un regista, un comico e anche presentatore attivo più o meno dal 1960. In particolare apprezzavo la sua comicità in ambito teatrale, come nel monologo “La Telefonata”.

Il film “Il Premio” è una commedia e Proietti interpreta il ruolo di un famoso scrittore che viene insignito del premio Nobel per la letteratura ed è in partenza per Stoccolma per ritirare il riconoscimento. Ad accompagnarlo in questo viaggio, che sarà pieno di sorprese, ci saranno figli e compagni di una vita.

La visione del film ci ha portato a riflettere sul gioco di squadra. Ci capita spesso di avere  bisogno di fare gioco di squadra, anche per me quando sono a teatro con i miei compagni quando dobbiamo collaborare e affidarci l’uno all’altro.

Il mio interesse per il teatro è iniziato grazie a degli amici che seguivano un corso di teatro a Granarolo. Loro me ne hanno parlato e mi hanno chiesto se volevo provare a farlo anch’io. Ho accettato e siamo andati a vedere insieme uno spettacolo della compagnia. Da quella sera ho deciso di frequentare il corso. Il mio gruppo è formato da circa 20 persone e sono l’unica persona in carrozzina che lo frequenta. Mi sono appassionata sempre più al teatro in questi ultimi cinque anni, quando faccio teatro mi sento tranquilla, carica e concentrata, mi fa divertire. Ero curiosa di imparare in un ambiente in cui mi sento accolta, in un contesto in cui mi sento libera di esprimermi per come sono senza giudizi.

Un po’ come diceva Proietti il teatro è:

“[…] il classico luogo dove questo non succede, perché so che non c’è ne una cosa giusta e ne una cosa sbagliata mentre stiamo lavorando a teatro.” ( Proietti)

Con il gruppo teatrale con cui lavoro facciamo le prove presso l’ITC, con cui collaboriamo come Accaparlante al progetto “Cultura libera tutti”. L’ITC è il teatro comunale di San Lazzaro, gestito dalla Compagnia Teatro dell’Argine. Un altro spazio dedicato alle attività laboratoriali è ITC Studio. ll’ITC per me non è solo un luogo in cui si fa teatro, ma anche uno spazio dove ci si può divertire e creare delle relazioni umane molto forti.

Durante il periodo del Lockdown il digitale (zoom, meat e i social network) ci ha permesso di continuare l’attività laboratoriale anche se a distanza. Non è stata la stessa cosa perché la relazione umana che si crea in presenza è importante ed è anche per questo che mi dispiace siano state sospese le attività teatrali, a me questa cosa ha scombussolato in quanto teatri, cinema e musei sono luoghi in cui si crea bellezza. La politica considera teatri e cinema luoghi insicuri di questi tempi, ma non è così. Le persone che attraversano questi spazi si prendono “cura” di noi, sia tramite gli spettacoli sia rispettando le norme di sicurezza covid-19. Andare a teatro è anche un modo per divertirsi, stare insieme e creare relazioni. Per questo ci si va anche se c’è distanziamento.

“[…] nessuno basta a se stesso […] ogni premio, ogni successo non ha senso se non è frutto di una condivisione.” (Discorso finale “Il premio”).

Sara Foschi